Benedetto XVI presiede la celebrazione dei Vespri con gli universitari degli atenei
romani
Questo pomeriggio, alle 17.30, nella Basilica di San Pietro, Benedetto XVI con la
preghiera dei Vespri darà inizio alla Novena di Natale insieme agli universitari degli
atenei romani. Durante la celebrazione, l’icona di Maria "Sedes Sapientiae", dono
fatto agli universitari del mondo da Giovanni Paolo II nel 2000, sarà consegnata dalla
delegazione universitaria australiana, che l’ha custodita durante quest’anno, a quella
africana. Ascoltiamo mons. Lorenzo Leuzzi, direttore dell’ ufficio per la Pastorale
Universitaria del Vicariato di Roma, al microfono di Marina Tomarro:
R. – Quest’anno,
l’incontro tradizionale degli universitari con il Papa ha un carattere particolare
perché, per la prima volta, Benedetto XVI presiede la celebrazione dei Vespri nel
giorno in cui la Chiesa dà inizio al suo cammino di immediata preparazione al Natale.
E’ importante anche perché quest’anno i giovani universitari arrivano a questo incontro
all’inizio del loro cammino che è tutto ritmato sul rapporto tra Eucaristia e carità
intellettuale. Credo che questo tema costituisca una risposta concreta all’invito
del Santo Padre di coniugare insieme fede e ragione in una prospettiva nuova e soprattutto
una nuova capacità progettuale.
D. – “Eucaristia
e carità intellettuale” è il tema di questo nuovo anno pastorale. Ma in che modo è
vissuto nelle università?
R. – Noi proponiamo ai
giovani universitari le settimane culturali, cioè vogliamo invitare i giovani a organizzare
insieme ai docenti momenti di riflessione che siano anche testimonianza concreta
di questo impegno che desiderano maturare tra ciò che studiano e ciò che poi sono
chiamati a realizzare nella vita oggi, come studenti e domani come professionisti,
in modo tale che si possa veramente sollecitare questa maggiore sintesi vitale tra
vita di studio ed esperienza di fede.
D. – Quest’anno,
l’icona di Maria "Sedes Sapientiae" viene affidata agli universitari africani. Perché
questa scelta?
R. – La partenza dell’icona per la
Nigeria, da cui inizierà il cammino che impegnerà l’icona per tutta l’Africa, costituisce
un momento importante perché la cooperazione universitaria deve costituire sempre
di più il cuore di una cooperazione allo sviluppo più ampia, che possa raggiungere
quegli obiettivi che il Papa più volte ha indicato, cioè di uno sviluppo umano integrale
che mette in condizioni la società africana di raggiungere quei traguardi di pace,
di serenità e di progresso a cui tutti veramente aneliamo.