2009-12-16 16:07:39

Messaggio natalizio dei vescovi del Venezuela: se vuoi la pace difendi la vita e la giustizia


“Se vogliamo raggiungere una vera pace dobbiamo educare alla pace, quale prodotto della giustizia e costruire insieme una cultura della vita”. Così i vescovi del Venezuela in un comunicato firmato dalla presidenza dell’episcopato e indirizzato alla nazione in occasione delle feste di Natale. I presuli invitano tutti “a promuovere tutte le istanze della vita personale, familiare e sociale così come il dialogo e l’intesa, rifiutando al tempo stesso ogni ricorso alla violenza, alle minacce e alle offese personali usate come strumento per affrontare le divergenze”. In questo contesto i vescovi, ancora una volta, condannano e rifiutano “le offese ingiustificate lanciate in questi giorni contro l’arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa”. I presuli ribadiscono anche il loro sostegno “a tutte le persone, aggregazioni e istituzioni che tramite un lavoro perseverante, in totale fedeltà alla Costituzione e alle leggi, manifestano il loro disaccordo con le decisioni che limitano le libertà cittadine e denunciano come poco democratico l’esercizio dell’autorità”. Nel clima di “rinnovamento spirituale, di vicinanza familiare e di riconciliazione cristiana, sentimenti caratteristici del natale, i vescovi venezuelani invitano inoltre a “contemplare nel presepe di Betlemme il Dio fatto uomo” e così a “proclamare l’altissima dignità della persona umana” e l’impegno “a difesa dei diritti inalienabili”. Nel comunicato si condannano poi alcuni casi in cui questi diritti sono stati violati “in particolare in alcune città e regioni della frontiera” con la Colombia. Prima di concludere il loro messaggio, i vescovi esprimono grande preoccupazione “per lo stato di salute e per la vita dei giovani studenti che attraverso uno sciopero della fame cercano di richiamare l’attenzione della coscienza cittadina sulla situazione dei diritti umani” in Venezuela. “Vogliamo far pervenire la nostra solidarietà a tutti coloro che in questi giorni - concludono i vescovi - sentono l’incertezza e la tristezza per aver perso un caro per colpa della violenza e l’insicurezza metropolitana; così come a tutti coloro che hanno perso il proprio lavoro oppure vedono in pericolo i propri risparmi per i comportamenti irresponsabili di alcune istituzioni bancarie, oppure a quanti che sono privati della loro libertà a causa dello loro posizioni politiche”. (A cura di Luis Badilla)







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