2009-12-16 14:51:53

Messa del cardinale Comastri per i dipendenti vaticani: il vero Natale è avere un cuore solo e un'anima sola


Solo nell’amore reciproco sarà vera la celebrazione del Natale: è quanto ha detto questa mattina il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano, nella Messa celebrata in San Pietro, presso l’Altare della Cattedra, per i dipendenti vaticani in vista delle festività natalizie. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

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Non c’è Natale senza il suo protagonista: Dio che si fa bambino. Vivere una giornata di buoni sentimenti vale a poco se non si coglie l’essenza del Mistero dell’Incarnazione. Questo l’invito del cardinale Comastri:

 
“Dovremmo uscire decisamente dallo spirito di competizione, di rivalità, di gelosia che è satanico, per entrare nello spirito di Betlemme, lo spirito della semplicità che porta alla stima reciproca e quindi a gesti di attenzione, di comprensione, di pazienza, di incoraggiamento e di riconoscimento della presenza di Dio in chi ci sta accanto. Quanto sarebbe bello se potessimo respirare questo clima! Non potete immaginare quanto diventerebbe bella la nostra vita!”.
 
Ma perché – si è chiesto il porporato – Gesù è venuto nel mondo?

 
“Uno degli astronauti – Armstrong – ha scritto: ‘La cosa strabiliante non è che l’uomo sia arrivato a camminare sulla luna. La cosa strabiliante è che Dio sia arrivato a camminare sulla terra! Questo è il vero prodigio!'. Ma cosa è venuto a fare? E’ venuto a portare una scintilla di amore vero, di cui Dio è l’esclusivo proprietario e di cui il mondo – e mondo siamo anche noi, ciascuno di noi – ha drammaticamente bisogno”.
 
I cristiani – ha detto il porporato - si riconoscono se c’è amore reciproco: nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle comunità. Soltanto se sono “un cuore solo e un’anima sola” possono attrarre. E’ vedere l’amore di Dio negli uomini che converte altri uomini. Ma come entrare in questo amore?

 
“Attraverso l’umiltà che è la prima, basilare virtù, è la porta di ingresso del cristianesimo. Non potete immaginare quanto sia importante l’umiltà, e quanto sia distruttivo l’orgoglio! Madre Teresa diceva: ‘L’orgoglio è l’autostrada di Satana’. Ogni briciola di orgoglio è una distanza tra noi e Dio, è un’opposizione tra noi e Dio. E non c’è Natale se non ci si converte all’umiltà. Se non avviene questo cambiamento, il Natale è una pura finzione. E’ un’offesa al mistero di Dio”.
 
Nella Basilica di Gerusalemme – ha concluso il cardinale Comastri – si entra per una porta molto bassa:

 
“Storicamente, quella porta è stata fatta per impedire l’ingresso dei cammelli che talvolta i musulmani spingevano dentro per disprezzo, ma oggi quella porta è diventata un simbolo: per incontrare Dio bisogna abbassarsi. Bisogna buttar via un po’ d’orgoglio. Gettiamolo via anche noi, tutti! E diventeremo un presepe vivente dove Gesù nasce ancora. E quando accadrà questo, il nostro sguardo diventerà così limpido che ci accorgeremo che quelli che ci stanno accanto non sono avversari, non sono dei rivali, ma sono dei fratelli. E’ il mistero del Natale”.
 
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