2009-12-16 16:07:32

India: nuovo attacco contro una chiesa del Karnataka


Ancora un atto vandalico contro la comunità cristiana del Karnataka. E’ stata presa a sassate la grotta di Sant’Antonio nel villaggio di Kolaigiri. Per il Global Council of Indian Christians negli Stati governati dal Bharatiya Janata Party (Bjp) le autorità ignorano “il diffondersi della cultura di violenza e terrore contro le comunità della minoranza cristiana”. Il commissario distrettuale di polizia, Pravin Madhukar Pawar, ha compiuto un sopralluogo e assicurato che le forze di sicurezza “stanno dedicando tutte le dovute attenzioni alla vicenda” messa in atto da persone “che vogliono guastare il clima pacifico del distretto di Udupi”. L’escalation di violenze che sta colpendo diverse comunità cristiane del Karnataka desta forte preoccupazione. Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), spiega ad AsiaNews che l’atto di vandalismo di Kolaigiri è il quarto caso di aggressione contro i cristiani dello Stato negli ultimi quattro giorni. Il 12 dicembre i componenti del coro della chiesa metodista di St. Paul sono stati assaliti da estremisti. Il 14 dicembre 11  fedeli di Virapt sono stati fermati per alcune ore nel locale posto di polizia con l’accusa di aver compiuto conversioni forzate. Per lo stesso motivo e nello stesso giorno un pastore protestante e sua moglie sono stati picchiati da membri di gruppi estremisti. Atti vandalici, assalti alle chiese, arresti di fedeli e false accuse di conversioni forzate sono ormai all’ordine del giorno. “Questo fondamentalismo crescente – spiega Sajan K George – avviene sotto lo sguardo miope delle autorità, che non vedono il diffondersi di una cultura di violenza e terrore contro le comunità della minoranza cristiana”. “L’aspetto paradossale – dice il presidente del Global Council of Indian Christians – è che mentre pastori e fedeli cristiani sono arrestati per presunte trasgressioni del codice penale, i criminali che aggrediscono loro e le chiese spesso e volentieri restano in giro liberi”. (A.L.)







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