Le conclusioni a Gerusalemme del Congresso interreligioso sulla cultura della vita
Si è concluso ieri sera a Gerusalemme, città simbolo per il dialogo tra religioni
e culture, il VII congresso internazionale della Federazione Internazionale dei Centri
ed Istituti di Bioetica di Ispirazione Personalista (Fibip), svoltosi in due giornate
presso il Centro Pontificio Notre Dame, organizzato dalla Cattedra in Bioetica e Diritti
umani dell’Unesco in collaborazione con la Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio
Regina Apostolorum, sede italiana della Cattedra insieme all’Università Europea di
Roma. Nella giornata di ieri, dal titolo “Bioetica, Diritto e Religione, alla fine
della vita” esperti di fede ebraica, islamica e cristiana hanno esposto i diversi
approcci morali rispetto alle scelte mediche nelle rispettive religioni. Una tavola
rotonda che ha riguardato soprattutto eutanasia e cure palliative, trapianto, proporzionalità
delle cure, e disposizioni sul fine vita. Tra i partecipanti c'erano medici, teologi,
giuristi e bioeticisti. E' intervenuto anche mons. Elio Sgreccia, presidente emerito
della Pontificia Accademia per la Vita e presidente della Fibip, che ha sottolineato
la dignità inviolabile dell’uomo creato a immagine di Dio, l’illiceità degli interventi
volti a impedire il concepimento e ad interrompere la vita concepita ma anche di tutte
le forme di fecondazione artificiale intra ed extra corporee, ribadendo la tutela
della vita fino al suo termine naturale. Tra i relatori anche padre Gonzalo Miranda,
dei Legionari di Cristo, docente della Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio
Regina Apostolorum di Roma, che ha sottolineato il realismo dell’etica cattolica e
la necessità di approfondire la riflessione sul significato della vita, della morte
e della sofferenza, tanto nel dialogo interculturale quanto nell’insegnamento della
bioetica al personale medico. Due giorni vissuti in spirito d'ascolto, che hanno promosso
l'indagine e lo scambio su temi fondamentali quali il diritto naturale, la dignità
dell’uomo, le antropologie sottese alle scelte mediche, incoraggiando il dialogo tra
culture e la tutela della sacralità della vita, primo passo di un cammino verso la
riconciliazione e la comprensione reciproca. (Da Gerusalemme, Sara Fornari)