Trent'anni fa moriva il "microfono di Dio", padre Riccardo Lombardi. Un libro di Raffaele
Iaria ne racconta la vita e la missione
Si intitola “Per un Mondo Nuovo. Vita di padre Riccardo Lombardi" il libro scritto
dal giornalista, Raffaele Iaria, e pubblicato dalle Edizioni Ancora sulla figura
del religioso gesuita e celebre predicatore, del quale proprio oggi ricorre il 30.mo
dalla morte. Padre Riccardo Lombardi, soprannominato “il microfono di Dio”, ebbe grande
notorietà negli anni '40 e '50 del Novecento attraverso le sue incisive riflessioni
radiofoniche. Fu in stretto contatto con Pio XII del quale padre Riccardo Lombardi
si impegnò a realizzare il celebre proclama del 1952, con il quale Papa Pacelli auspicava
la nascita di un “mondo migliore”. E con queste parole si intitola il Movimento ecclesiale
fondato dal religioso nel 1952, oggi presente in tutti i continenti. Al microfono
di Angela Ambrogetti, l’autore del libro descrive la spiritualità che animò
gli interventi di padre Riccardo Lombardi:
R. - L’idea
di fondo che guidò padre Lombardi era quella di recuperare una visione di Chiesa che
fosse coerente con la dottrina del Vaticano II. Questo appena dopo il Concilio. Prima
del Concilio, padre Lombardi lavorò con assiduità al tema del rinnovamento ecclesiale.
Aveva intuito la necessità del Concilio molto prima della convocazione, ne aveva parlato
più volte con lo stesso Pio XII, che però non riteneva possibile realizzarlo in quel
momento storico, per via della situazione nela quale si trovava allora il mondo, diviso
tra due blocchi contrapposti. Ma della necessità di una riforma della Chiesa Lombardi
pensava già alla fine ’47. Quando Papa Giovanni XXIII annuncia il Concilio con sorpresa
di tutti, padre Lombardi sperò che potesse essere lui il Papa del "mondo migliore"
di cui lui parlava. E molte delle idee di padre Lombardi confluirono poi nei documenti
ufficiali del Concilio.
D. - Poi il Concilio termina.
La Chiesa cambia significativamente. Padre Lombardi come prosegue la sua missione?
R.
- Lui ha continuato nella sua battaglia per un mondo migliore, tant’è che oggi - a
mio avviso - è arrivato il momento di riscoprire la profondità di quest’uomo. Un uomo
che si nascondeva dietro una figura pubblica, una figura spesso osteggiata per la
radicalità del suo messaggio e per il suo temperamento poco incline alla diplomazia.
Oggi, però, gli storici sono propensi a considerarlo tra i personaggi più importanti
del cattolicesimo italiano.
D. - C’è un personaggio
in particolare tra i tanti nella vita di padre Riccardo Lombardi: Chiara Lubich…
R.
- Padre Lombardi ebbe una grande influenza nel Movimento dei Focolari. Chiara Lubich
inizialmente era osteggiata come tutti i Movimenti appena nati nella Chiesa. Padre
Lombardi pensò addirittura, per salvare il Movimento fondato da Chiara Lubich, di
accorparlo insieme con il suo. La cosa non andò avanti per ragioni varie, però Chiara
Lubich rimase molto legata a padre Lombardi, tant’è che padre Lombardi guidò per diversi
anni gli esercizi spirituali dei Focolarini. Adesso, l’attività del Movimento per
un Mondo migliore è principalmente collegata al servizio e di animazione comunitaria
presente in Italia e in una trentina di Paesi del mondo, con 600 membri tra cui anche
6 vescovi, 200 sacerdoti, ma l’idea di padre Lombardi era quella di formare un istituto
intervocazionale. Io non sono uno storico ma un giornalista e quindi da giornalista
nel mio libro faccio parlare molto i protagonisti che l’hanno conosciuto e che hanno
avuto dei colloqui con me durante la realizzazione del volume.