Avvento, periodo ideale per riscoprire una società a misura della fraternità. Una
riflessione di mons. Elio Tinti
Avere un cuore limpido, solidale, accogliente. Per un cristiano è questo il modo più
giusto per prepararsi al Natale. Il vescovo di Carpi, mons. Elio Tinti, lancia
per l'Avvento un appello alla fraternità e invita in particolare le parrocchie a modificare
in vista Natale stili di vita per creare ambienti nei quali si respira un clima di
amore e di condivisione. Federico Piana ha domandato a mons. Tinti in che modo
si debba lavorare per realizzare questo obiettivo:
R. - Cercando
di accogliere il Signore che viene a Natale, ma viene ogni giorno, in ogni istante,
in ogni persona, in ogni avvenimento. L’importante è saperne cogliere la presenza
e quindi anche la portata di salvezza, di grazia, di amore e la chiamata a vedere
in ogni persona un fratello, e a donargli amore, calore, attenzione e condivisione.
D. - Per quale motivo per noi cristiani è importante l’Avvento? R.
– Perché l’Avvento ci dà la grazia di rivivere i sentimenti di fiducia, di speranza,
che hanno vissuto i nostri Patriarchi e Profeti del popolo ebraico, e che oggi sono
da noi particolarmente ripresi proprio nella liturgia, attraverso anche il richiamo
costante che il Vangelo ci fa accogliere il Signore e quindi anche avere speranza
e fiducia, perché il Signore ci accompagna, è con noi, ci sostiene, ci dà forza e
questo è motivo di grande speranza. D. - Una speranza, eccellenza,
che è accompagnata, in un certo senso, in questo momento anche alla penitenza, perché
secondo me bisogna anche fare un po’ di pulizia nel nostro cuore per accogliere il
Signore... R. - “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”:
è importante preparare il Natale purificando il proprio cuore, che ha bisogno continuamente
di essere purificato dal Signore. Che sia davvero un cuore limpido, trasparente, onesto,
accogliente, solidale, capace - particolarmente oggi, in un contesto di crisi economica
e finanziaria - di uno stile sobrio ed essenziale di vita. E questo cuore puro bisogna
proprio che sia poi vissuto, autenticamente pronto ad essere manifestato in famiglia,
assumendo proprio stili di vita all’insegna della solidarietà e del dialogo, nella
scuola e nel lavoro che sono ambienti di vita quotidiani, costruendo un ambiente educativo
veramente umano. E qiuesto anche nelle nostre comunità parrocchiali, dove c’è bisogno
di essere accoglienti e ricchi di fraternità e di autentico amore cristiano. Chi viene
deve cogliere un ambiente di amore, di perdono, di condivisione e di grande attenzione
gli uni per gli altri. (Montaggio a cura di Maria Brigini)