2009-12-13 11:14:28

La Chiesa celebra la memoria di Santa Lucia, protettrice della vista. L'impegno delle Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo


La Chiesa celebra oggi la memoria liturgica di Santa Lucia, protettrice della vista. Una ricorrenza che viene festeggiata con gioia e speranza dai volontari di Cbm, le Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo. Come ogni anno, in occasione delle festività natalizie, Cbm ha realizzato un calendario che per il 2010 è incentrato sul tema della disabilità. Ecco il commento della portavoce di Cbm Italia, Giusy Laganà, intervistata da Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

R. – Nel momento in cui un bambino è disabile, non vede, non può camminare e non può parlare, magari perché ha il piede torto, perché è cieco, perché ha il labbro leporino con la palatoschitosi - quindi non riesce neanche a mangiare per le deformazioni che ha -, far passare il concetto che anche questi bambini possono essere abili, amabili, adorabili, abbracciabili, indispensabili, quindi un’abilità di tipo diverso, li può portare ad essere indipendenti all’interno della loro società.

 
D. – Anche in occasione di questo Natale, Cbm sottolinea che in fondo basta poco, anche economicamente, per curare delle patologie come il tracoma nei Paesi in via di sviluppo…

 
R. – Esattamente, è proprio questo: con poco si può fare tanto. Sembra sempre la solita frase fatta, qualcuno dice “ma sì, rinunciamo al caffè”. In realtà, parliamo proprio del tracoma, che è questa malattia endemica che si prende soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, che colpisce gli occhi per mancanza di accesso ad acqua potabile. Basti pensare che un tubetto di pomata antibiotica che va a curare questa patologia costa cinque euro e cura un’intera famiglia, e che quindi con 30 euro si cura una comunità.

 
D. – Il 2010 è ormai alle porte: c’è un tema, un’iniziativa che Cbm sottolinea in particolare per i prossimi mesi?

 
R. – Ce ne sono tantissime e sono molto concrete. Sono appena tornata da un viaggio in India e in Nepal, tra queste montagne perse dell’Himalaya. Lì dove niente riesce ad arrivare c’è questo immenso ospedale che Cbm sta costruendo. Ad oggi questo è il secondo ospedale oftalmologico più grande nel mondo. Dopo questa costruzione sarà il primo grande ospedale oftalmologico del mondo. Vedere queste persone dopo nove, dieci, venti ore a piedi di cammino, a dorso di mulo, superando numerosi ostacoli attraverso le montagne, arrivare in quest’ospedale, essere operati in 15 minuti, pagare 30 euro per un’operazione di cataratta e tornare a vedere, allora uno dice: “Caspita, questo è un progetto così concreto, perché non realizzarne altri?”. Questo è il nostro obiettivo per il 2010: realizzare dei progetti che possano cambiare la situazione, aiutare sul posto queste persone e dare il via a quel circolo virtuoso che parte da qui e arriva dall’altra parte del mondo.







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