L’arcivescovo di Kampala alla conferenza sul clima: “Basta discorsi, azioni concrete”
“Azioni concrete” e non più “promesse o accordi vuoti, impegni morali che servono
soltanto a pulirci la coscienza”: così mons. Cyprian Lwanga, arcivescovo di Kampala,
in Uganda, e presidente di Caritas Africa, ha parlato all’assemblea riunita per la
celebrazione che ha officiato ieri nella cattedrale di Sankt Ansgar a Copenhagen,
dove si sta svolgendo il vertice dei grandi della Terra sul clima. “Se non agiamo
oggi non riusciremo a salvaguardare il futuro dei nostri figli – ha detto nell’omelia
riportata dalla Misna – il problema dei cambiamenti climatici non è soltanto un problema
economico, ma anche etico, spirituale, pastorale, politico e tecnologico”. Dal momento
che i cambiamenti climatici sono già “reali per molte persone, soprattutto per i più
bisognosi”, il presule insiste sul concetto di “giustizia climatica”, evidenziando
che i cambiamenti climatici hanno una dimensione sia internazionale che individuale,
locale e nazionale e chiede ai governi una “risposta coordinata su vari livelli”.
“Non è più l’ora dei dibattiti, ma dell’azione – conclude l’arcivescovo – il tempo
dei discorsi è finito”. Mons. Lwanga si trova nella capitale danese per seguire i
lavori del vertice e partecipare a iniziative umanitarie parallele organizzate da
una delegazione di 25 Paesi con membri di Caritas internationalis e Cidse: due reti
cattoliche diffuse in tutto il mondo. In particolare il presule aveva lanciato l’allarme
sugli annunciati 7 miliardi di euro che l’Unione europea stanzierebbe per i Paesi
poveri: “A chi verranno dati quei soldi? Ai governi africani che poi faranno sparire
il denaro?”. Nei giorni scorsi, inoltre, l’arcivescovo, parlando del suo Paese, l’Uganda,
aveva sottolineato quanto il clima fosse cambiato negli anni, causando problemi gravi
quali inondazioni e siccità: “Dobbiamo agire con urgenza”, aveva detto preoccupato,
ma al tempo stesso fiducioso che a Copenhagen “si raggiunga un buon accordo”. (R.B.)