I vescovi della Bielorussia in visita ad Limina: intervista con mons. Kondrusiewicz
Prosegue fino al 14 dicembre la visita ad Limina dei vescovi della Bielorussia iniziata
giovedì scorso. Un Paese che ha vissuto il regime sovietico per decenni e che si è
dichiarato indipendente dall’allora Urss il 27 luglio del 1990, ottenendo il riconoscimento
dell’indipendenza il 25 agosto dell’anno seguente. Si tratta di una Repubblica presidenzialista
guidata dal 1994 da Aleksandr Lukasenko. Il 40% della popolazione è di religione
ortodossa; il 14% di religione cattolica. Il primo vescovo è stato nominato 20 anni
fa dopo 60 anni in cui la Chiesa era vissuta senza gerarchia e con tantissime chiese
chiuse. Nel 1990 è stato aperto il primo seminario e nel 1991 Giovanni Paolo II ha
dato vita a 3 diocesi. Della situazione della Chiesa di oggi, del ruolo nella società,
Lisa Zengarini ha parlato con mons. Tadeusz Kondrusiewicz, arcivescovo
di Minsk-Mohilev:
R. – Nonostante
sia necessario formare di più i laici, la situazione è diversa rispetto a 20 anni
fa. Sentono molto questa loro responsabilità nella Chiesa ed io dico sempre che le
Chiese vengono costruite non per i sacerdoti, ma per loro e per i loro bambini. Siamo
in buoni rapporti con il mondo della cultura e delle scienze. In questi ultimi due
anni sono stato invitato diverse volte dall’Università statale e da altre Università
a tenere una conferenza o a partecipare ad incontri con gli studenti e i professori.
Questo mi piace molto, perché è un modo per la Chiesa cattolica di essere presente
nel mondo accademico. Ogni domenica abbiamo 45 minuti sulla radio statale per la Santa
Messa nella Cattedrale e questa è una cosa molto buona e non soltanto per i fedeli,
ma soprattutto per coloro che sono ammalati ed anche per i bambini che vivono nelle
campagne. Ma ci sono anche dei problemi, come quello relativo ai visti per i sacerdoti
stranieri o la mancanza di Chiese: a Minsk ci sono soltanto quattro chiese per 300
mila cattolici. Ultimamente, però, le autorità civili hanno dato il permesso di costruire
altre sei chiese. L’unico problema oggi è dove trovare i soldi per costruire! Non
posso dire che le autorità civili non diano il permesso, ma il problema esiste perché
anche in altre città non ci sono abbastanza chiese. Dobbiamo dire che la Chiesa è
viva, è dinamica e questo si vede. D. – La Comunità cattolica
sembra molto impegnata in opere socio-assistenziali e educative. Questo lavoro è apprezzato? R.
– Sì, abbiamo molto sviluppato la Caritas, a livello nazionale e diocesano. La nostra
politica caritativa è di aiutare tutti e non solo i cattolici, ma anche gli ortodossi,
i protestanti, i musulmani, gli ebrei ed anche i non credenti, perché vediamo solo
la persona, l’uomo creato da Dio, che è in necessità. Questo lavoro è molto apprezzato
dalle autorità civili. I rappresentanti della Caritas sono sempre invitati a varie
conferenze. Ci sono anche programmi comuni con lo Stato e lavoriamo anche insieme
alla Chiesa ortodossa ed anche con i protestanti. Questo non crea problemi e anzi
favorisce un clima di fiducia, un senso di responsabilità comune per rispondere alle
sfide del mondo contemporaneo. E quando noi cattolici insieme con gli ortodossi diciamo
che l’aborto è un peccato, questa risulta essere una voce molto forte nelle nostre
società. D. – Com’è la situazione della libertà religiosa nel
Paese oggi e quali sono i rapporti con le autorità bielorusse? R.
– Rispetto al passato, sotto il comunismo, quando non c’erano vescovi, c’erano pochi
sacerdoti, tante chiese erano chiuse, oggi la situazione è nettamente cambiata, soprattutto
per la Chiesa ortodossa e per la Chiesa cattolica. Le nostre due Chiese sono considerate
dallo Stato come Chiese storiche. Anche la comunità ebraica e quella musulmana sono
considerate come religioni storiche, come lo è la Chiesa protestante e soprattutto
la Chiesa luterana viene sempre menzionata come chiesta storica. Ci sono poi altre
comunità protestanti, ma non sono molto grandi. Quelle più grandi sono quella ortodossa
e quella cattolica. La Chiesa cattolica conta circa un milione e mezzo di fedeli.