Nuovi attacchi contro la Chiesa in Colombia: minacce di morte a un vescovo
Mons. Alberto Giraldo Jaramillo, arcivescovo di Medellín, in Colombia, lo scorso 9
dicembre in una nota alla comunità ecclesiale racconta che uno dei suoi vescovi ausiliari,
mons. Víctor Manuel Ochoa Cadavid, nei giorni passati ha ricevuto un pacco, “apparente
dono di Natale”, contenente invece "minacce di morte molto serie". Dopo le consultazioni
necessarie, il nunzio apostolico, ritenendo che tali minacce rappresentassero “un
serio pericolo per la vita” del vescovo, ha deciso di trasferirlo in un luogo protetto.
L’arcivescovo ha quindi invitato tutta la comunità a pregare intensamente per la vita
del presule. Ha confermato, tuttavia, che tutte le iniziative apostoliche “continueranno
senza interruzione” in spirito di unità e comunione. “Comprendo molto bene il contesto
in cui vive la città - scrive l’arcivescovo di Medellín - si tratta di un fatto grave
che semina dolore e sofferenza e riguarda mons. Ochoa Cadavid, la sua cara famiglia
e tutti noi”. “Consapevoli del nostro dovere di difendere sempre la vita - prosegue
il presule - rifiutiamo questi fatti e richiamiamo l’attenzione degli autori di queste
minacce affinché correggano il loro modo di pensare e il loro modo di agire. Da parte
nostra continueremo a pregare per un Natale di pace per tutti gli abitanti di questa
parte della Colombia”. La Chiesa in Colombia da molti anni è vittima di attacchi e
violenze di ogni tipo, in particolare da parte del crimine organizzato e dai diversi
gruppi o 'cartelli' del narcotraffico, tra cui quelli di Medellín, città dove sono
stati uccisi diversi sacerdoti. Secondo i dati ufficiali dell’episcopato colombiano,
dal 1984 sino ad oggi sono stati oggetto di minacce di morte 16 vescovi, 48 sacerdoti,
5 religiosi e 3 religiose. Due, inoltre, i vescovi uccisi dai guerriglieri: il 2 ottobre
1989 mons. Jesùs Jaramillo, vescovo di Arauca, e il 17 marzo 2002 mons. Isaías Duarte
Cancino. Oggi mons. Víctor Manuel Ochoa Cadavid porta avanti l’opera di mons. Jaramillo
in favore della pace e la riconciliazione e le sue denunce contro la piaga del narcotraffico,
lo stesso impegno che fu già di mons. Duarte Cancino. L’elenco di queste violenze
sembra non avere fine: solo negli ultimi 9 anni sono stati assassinati oltre 35 sacerdoti,
quasi 100 chiese o centri pastorali sono stati distrutti o hanno subito gravi danni
materiali e le minacce contro il personale ecclesiastico si moltiplicano ogni giorno.
Il governo del presidente Uribe, dall’agosto 2005, è fortemente impegnato nel combattere
anche questo tipo di violenza, ma purtroppo non sembra avere successo di fronte all’arroganza
di questi gruppi criminali. (A cura di Luis Badilla)