Il cardinale Bertone ricorda don Sturzo: la politica è esercizio di carità verso il
prossimo
Nel 50.mo anniversario della morte di don Luigi Sturzo e nel 90.mo della fondazione
del Partito popolare l'attualità politica di don Sturzo è stata al centro di un convegno
tenutosi ieri pomeriggio alla Lumsa. Il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone
ha ricordato la straordinaria figura del sacerdote di Caltagirone, sottolineando che
seppe incarnare la propria vocazione “tracciando una linea di pensiero e di impegno
sociale orientata ai valori cristiani”. Ricordando il pensiero di don Sturzo, il cardinale
Tarcisio Bertone ha anche ribadito che Stato e Chiesa sono legati dalla “comune missione
di promuovere il pieno sviluppo della persona”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
In un contesto
che “tende a separare l’etica privata da quella pubblica”, l’impegno indicato da don
Sturzo è di ricercare la “virtù sociale”. Dalla virtù della persona – sottolinea il
cardinale Tarcisio Bertone - dipende quella della società. In ogni sua manifestazione
la politica deve allora tradursi in “un esercizio di responsabile carità verso il
prossimo”. Soprattutto i credenti – osserva il porporato - hanno il compito di mostrare
il modello di “una vita virtuosa”. La missione del cattolico, come ricorda don Sturzo,
in ogni attività umana, politica ed economica, deve essere imperniata su “ideali superiori”
perché in tutto “si riflette il divino”. Ma se questo senso del divino manca, tutto
si deturpa: “la politica diviene mezzo di arricchimento, l’economia arriva al furto
e alla truffa”.
A difesa di tutte le “forme di dissoluzione”
– aggiunge il porporato ricordando il pensiero di don Sturzo - si erge la famiglia,
che ha il compito di divenire una scuola di educazione civica. Lo Stato potrà così
adempiere al suo obiettivo, che non è la propria conservazione od espansione, ma “lo
sviluppo dell’uomo”. Gli Stati – afferma il cardinale Tarcisio Bertone - possono trovare
“il riferimento in Dio” per una visione completa e trascendente dell’uomo e del bene
comune. Riconoscendo la libertà religiosa e favorendo l’espressione del sacro, Stato
e organizzazioni internazionali ravvivano la “fiaccola del dovere civico”. La vera
vita, come soleva ripetere don Sturzo, è “prevalentemente vissuta e nascosta in Dio”
e la fede può divenire la guida “nell’ambizioso progetto di elevazione materiale e
morale della società”.