2009-12-11 15:19:58

Grecia a rischio bancarotta: l'impegno dell'Ue


Oltre un terzo dei cittadini della Grecia considera probabile l'insolvenza del Paese, secondo un sondaggio pubblicato oggi. La Grecia è infatti attraversata da una profonda crisi economica: Atene prevede un disavanzo pubblico al 12,7% nel 2009 e al 9,4% nel 2010, con un debito - stimato in circa 300 miliardi di euro - al 120% il prossimo anno. In queste ore l’emergenza del Paese ellenico è stata affrontata a Bruxelles, al vertice dei 27 leader di governo dell’Unione Europea, alla presenza del premier greco Papandreou, del Pasok. La presidenza di turno svedese ha definito la situazione del debito della Grecia “molto grave e difficile da risolvere”, mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato come gli europei abbiano al riguardo una “responsabilità comune”. Sentiamo Adriana Cerretelli, corrispondente da Bruxelles del Sole24Ore, intervistata da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. – E’ una situazione decisamente preoccupante, come hanno riconosciuto tutti i capi di Stato e di governo riuniti al vertice di Bruxelles, perché complice la crisi economica dell’ultimo biennio e complice soprattutto il fatto che i dati statistici della Grecia sono sempre stati piuttosto improbabili, si è scoperto che la Grecia ha un deficit abnorme, 12,7 per cento, e un debito che ha cominciato a crescere in maniera esponenziale. Quindi, questo naturalmente preoccupa, perché si teme che la Grecia non sia in grado di sostenere un disastro finanziario di questo tipo e quindi possa fare bancarotta.

 
D. – La linea di Bruxelles allora nei prossimi giorni quale sarà?

 
R. – Chiedere alla Grecia di fare la sua parte. L’Europa ha offerto solidarietà, perché come ha detto la Merkel, quando si ha una moneta comune la responsabilità è comune. Ma la Grecia deve fare la sua parte e deve fare riforme strutturali, anche dolorose, perché per esempio si prevede una riforma delle pensioni che dovrà essere piuttosto drastica e quindi ci si chiede anche dove il governo troverà il sostegno popolare per fare tutto questo.

 
D. – Per l’Unione Europea, come perseguire la stabilità dell’euro con la Grecia in crisi, l’Irlanda sulla via del risanamento e la Spagna a rischio?

 
R. – Diciamo che è un momento piuttosto difficile per l’unione monetaria, però un intervento a favore della Grecia non sarebbe certamente di dimensioni tali da non essere alla portata dell’Europa. L’Europa, comunque, ritiene che attraverso questi messaggi rassicuranti di solidarietà intraeuropea ai mercati e con l’impegno del governo Papandreu ad avviare un programma di risanamento in tempi più lunghi di quanto era originariamente previsto, si possa far rientrare la crisi. In fondo, anche ai tempi dell’Irlanda c’era stato un momento di enorme tensione sui mercati. Si temeva anche per la bancarotta dell’Irlanda, ma poi il problema è rientrato, perché il Paese si è impegnato sulla strada del risanamento. Quindi, il problema è vedere se anche la Grecia riuscirà a fare questo. Penso che sia nel suo interesse.







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