2009-12-10 15:37:15

Onu: traffici illegali alimentano il caos e mettono a rischio lo sviluppo dell'Africa


Dalle 30 alle 35 tonnellate di eroina arrivano ogni anno in Africa orientale dall’Afghanistan, 50-60 tonnellate di cocaina giungono contemporaneamente in Africa occidentale dall’America latina; sempre più spesso i trafficanti convogliano poi i carichi delle due sostanze stupefacenti usando rotte comuni attraverso il deserto del Sahara in direzione dei ricchi mercati europei. In un discorso tenuto di fronte al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, il direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro droga e criminalità (Unodc), Antonio Maria Costa, ha sostenuto che alcune regioni dell’Africa vengono con sempre maggiore frequenza usate dalla reti criminali internazionali per i loro traffici di stupefacenti, ma anche di esseri umani, merci contraffatte, armi, risorse naturali. A preoccupare Costa è in particolare la Somalia: “Soprattutto a causa della drammatica situazione del paese del Corno d’Africa - ha detto il responsabile dell’Unodc – la regione orientale del continente si sta trasformando in una zona di libera attività per qualunque tipo di trafficante” con aree dove vengono abbandonati rifiuti pericolosi e con un tratto di mare divenuto il più pericoloso del mondo per i continui atti di pirateria. Sull’altro lato del continente, è invece la Guinea Bissau ad essere considerato il Paese più vulnerabile alle influenze della criminalità organizzata con notizie preoccupanti che arrivano anche dai Paesi vicini, alcuni dei quali stanno ancora riprendendosi da anni di conflitti interni. “Nel passato – ha concluso – Costa – erano le carovane ad attraversare il Sahara. Oggi i traffici avvengono a un livello tecnologico molto alto, come dimostra anche il rinvenimento della carcassa di un grosso aereo precipitato in Mali a novembre e usato per trasportare droga dall’America latina in Africa”. In una intervista all'agenzia Misna risalente allo scorso Luglio, Costa aveva sottolineato che una piccola minoranza di persone sta approfittando delle difficoltà di alcuni Paesi a spese delle comunità africane: “ Se non si troverà un rimedio – aveva poi aggiunto – sarà inevitabile in alcuni casi che democrazia e sviluppo cedano il passo a criminalità e corruzione”. (R.P.)







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