Memoria della Vergine di Loreto. Il cardinale Comastri: salvare la famiglia da banalizzazione
e disimpegno
La Chiesa celebra oggi la memoria della Beata Vergine Maria di Loreto. Nella cittadina
marchigiana, nella basilica dedicata alla Vergine, ha presieduto stamani la solenne
Messa Pontificale il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del
Vaticano. “La festa della Venuta della Santa Casa a Loreto è un’occasione provvidenziale
per recuperare il senso della famiglia, la preziosità della famiglia, la necessità
della famiglia” ha detto il porporato nella sua omelia, sottolineando che, se oggi
la famiglia è attaccata e banalizzata in nome di una libertà diventata giustificazione
di ogni egoismo, disimpegno e infedeltà, lo sguardo alla Santa Casa di Nazareth deve
portarci verso affetti veri e puliti. Ma che cosa si ricorda in particolare oggi?
Tiziana Campisi lo ha chiesto a mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo
prelato di Loreto:
R. – Si ricorda
la sorpresa e la gioia della popolazione del territorio di Recanati nel trovare questa
reliquia, che proveniva direttamente dalla Terra Santa, ossia i resti della casa di
Maria portati in maniera – diciamo – miracolosa attraverso una serie di itinerari,
difficili da poter definire storicamente, ma che portano con sé tutta la bellezza
delle leggende e delle storie antiche. Un trasporto miracoloso che fece sì che la
parte davanti alla Grotta di Nazareth - parte in muratura - fosse trasferita qui,
nel territorio di Recanati, che col tempo assunse il nome di Loreto, ricordando il
bosco di lauri che allora decorava questa zona impervia e non abitata.
D.
– Leggenda, tradizione e storia si mescolano. Ma cosa resta alla fede?
R.
– Rimane tantissimo alla fede e soprattutto quello che con le parole del Papa Giovanni
Paolo II è stato definito un “Santurario non devozionale, ma teologico”. E questo
perché il ricordo che la Santa Casa porta con sé è il ricordo dell’Incarnazione. Dobbiamo
pensare che quelle pareti sono state testimoni del “sì” di Maria e, quindi, del momento
in cui il Verbo si è fatto Carne. Ecco, il messaggio che la Santa Casa porta è rappresentato
dalle parole del Vangelo stesso. Noi leggiamo il Vangelo di Luca e lo meditiamo all’interno
di quelle tre pareti della Santa Casa e ci rendiamo conto di vivere, ancora una volta,
quell’esperienza di bellezza e di fede che fu vissuta da Maria nel momento in cui
ebbe il coraggio e la grandezza di dire di “sì” a Dio per il progetto di amore che
aveva programmato per tutta l’umanità.
D. – Ma oggi
cosa vuole dire il Santuario di Loreto al pellegrino che viene a visitarlo?
R.
– Dice questo: è il momento di rinnovare il tuo atto di fede; è il momento di far
ascoltare al cuore, ancora una volta, la parola del Signore che chiede anche a noi
un assenso di fede al suo progetto d’amore. Maria diventa per tutti noi un esempio
di fede da seguire per poter rinnovare, anche noi, quell’assenso che il Signore ha
chiesto a Lei in prima istanza, ma che chiede anche a ciascuno di noi, perché il progetto
di amore che è la redenzione del mondo possa andare avanti e diventare una realtà.