Lettera del cardinale Hummes ai presbiteri: senza la preghiera dei sacerdoti le comunità
si disperdono
“Veramente, senza il cibo essenziale della preghiera, il presbitero si ammala, il
discepolo non trova la forza per seguire il Maestro, e così muore per denutrizione.
In conseguenza, il suo gregge si disperde e, a sua volta, muore”: è quanto scrive
il cardinale Cláudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, in una Lettera
scritta ai presbiteri in occasione dell'Anno Sacerdotale. Quando la preghiera viene
meno – afferma il porporato – “la fede si indebolisce e il ministero perde contenuto
e senso. La conseguenza esistenziale per il presbitero sarà avere meno gioia e meno
felicità nel ministero di ogni giorno. È come se, sulla strada della sequela di Gesù,
il presbitero, che cammina insieme a tanti altri, cominciasse ad arretrarsi sempre
più e così si allontanasse dal Maestro, fino a perderLo di vista all’orizzonte. Da
allora, egli resta smarrito e vacillante”.
“Perciò - scrive il cardinale Hummes
- il presbitero per restare fedele a Cristo e fedele alla comunità, ha bisogno di
essere un uomo di preghiera, un uomo che vive nell’intimità del Signore. Ha bisogno
inoltre di essere confortato dalla preghiera della Chiesa e di ogni cristiano”. Il
porporato invita quindi tutti i fedeli a “pregare, con perseveranza e tanto amore,
per i preti e con i preti”. E a questo proposito, la Congregazione per il Clero, ogni
primo Giovedi del mese, durante l’Anno Sacerdotale, alle ore 16.00, celebra un’Ora
eucaristico-mariana nella Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, per i preti e
con i preti. A conclusione della lettera, il cardinale Hummes rivolge ai sacerdoti
i suoi più fervidi auguri di Buon Natale: “nel presepe il Bambino Gesù ci invita a
rinnovare riguardo a Lui quell’intimità di amico e discepolo, per rinviarci come i
suoi evangelizzatori!”.