Dichiarazione dei vescovi irlandesi sulla questione degli abusi su minori nella diocesi
di Dublino
Alla vigilia dell’udienza con Benedetto XVI, fissata per domani in Vaticano, la Conferenza
episcopale irlandese riflette sugli abusi sui minori commessi da alcuni sacerdoti
dell’arcidiocesi di Dublino. L’accaduto è, infatti, al centro dell’incontro invernale
dei presuli, in corso tra ieri ed oggi a Maynooth. Ieri, i vescovi hanno diffuso una
dichiarazione in cui chiedono perdono per gli abusi commessi. Il servizio di Isabella
Piro:
È
un incontro particolare quello degli ultimi due giorni tra i vescovi irlandesi. L’assemblea,
infatti, è stata eccezionalmente dedicata al Rapporto della Commissione governativa
di inchiesta sugli abusi commessi nell’arcidiocesi di Dublino e pubblicato il 26 novembre.
Avvenimenti per i quali i presuli chiedono pubblicamente scusa.“Noi, come vescovi
– si legge in una dichiarazione diffusa ieri – chiediamo scusa a tutti coloro che
sono stati abusati da preti come bambini, alle loro famiglie e a tutte le persone
che si sentono giustamente indignate e deluse dalla mancanza di autorità morale e
di responsabilità che emerge dal Rapporto". ”Come prima risposta al Relazione - continua
la nota – abbiamo deciso di avanzare una richiesta al Consiglio nazionale per la Tutela
dei minori nella Chiesa cattolica perché esamini, insieme ai dipartimenti governativi
e alle autorità competenti, il modo con cui far sì che le misure messe in atto dalla
Chiesa, in relazione alla salvaguardia dei minori, rappresentino il meglio e che le
accuse di abusi siano trattate in modo appropriato”. Quindi, la Conferenza episcopale
irlandese ribadisce di essere “profondamente scioccata dalla portata e dalla depravazione
degli abusi così come vengono descritte nel Rapporto”. I vescovi esprimono “vergogna”
per il modo in cui “l’arcidiocesi di Dublino ha coperto gli abusi sessuali sui minori
e riconoscono che ciò indica una cultura che si era diffusa nella Chiesa”. “Evitare
lo scandalo – si legge ancora nella dichiarazione – e preservare la reputazione dei
singoli e della Chiesa hanno avuto la precedenza sulla sicurezza ed il benessere dei
bambini”. Di qui, il profondo rammarico espresso dai presuli perché “ciò non sarebbe
mai dovuto accadere e non bisogna permettere che accada ancora. Chiediamo umilmente
perdono”. Poi, i vescovi sottolineano che “il Rapporto solleva temi molto importanti
per la Chiesa d’Irlanda, incluso il funzionamento della Conferenza episcopale e il
modo in cui i fedeli laici possono essere efficacemente coinvolti nella vita della
Chiesa”. Temi sui quali i vescovi irlandesi si riservano di dare “ulteriori dettagli”.
Quante alle perplessità sollevate sull’uso della reticenza, i presuli desiderano “affermare
categoricamente” che non ci sono giustificazioni “per nascondere il male”. “La carità,
la verità, l’integrità e la trasparenza – ribadisce la Conferenza episcopale – devono
essere il punto fermo di tutte le nostre comunicazioni”. Infine, chiedendo “umilmente
di continuare a pregare per tutti coloro che hanno sofferto a causa degli abusi sui
minori”, la nota ricorda che domani, 11 dicembre, il cardinale Seán Brady, presidente
della Conferenza episcopale irlandese, e mons. Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino,
verranno ricevuti in udienza dal Papa, da lui stesso convocatiper
“consentirgli di essere informato e valutare la dolorosa situazione della Chiesa in
Irlanda a seguito della pubblicazione del Rapporto, redatto dalla Commissione Murphy”.