2009-12-09 15:37:18

Per il vescovo di Baghdad, Warduni, la strage di ieri è una risposta all'accordo sulle elezioni


Una risposta “incivile e incosciente” al recente accordo sulla legge elettorale, che ha colpito “civili innocenti, fra cui donne e bambini” vittime di “interessi di partiti, etnie e nemici esterni” davanti ai quali “proviamo un senso di impotenza”. È quanto afferma ad AsiaNews mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad, all’indomani dei cinque attentati che hanno insanguinato le strade della capitale irakena. Nel mirino dei terroristi la zona di Nahda, che ospita alcuni edifici del Ministero degli interni. Danneggiata anche la sede del Patriarcato cattolico caldeo: l’onda d’urto provocata dall’esplosione ha distrutto porte e finestre dell’edificio. “Gli irakeni sono provati – spiega mons. Warduni – da una serie di attacchi incivili e incoscienti, che hanno ucciso, mutilato, ferito anche vittime innocenti, come donne e bambini”. La Chiesa è “preoccupata” per la deriva di violenze e terrore che insanguina l’Iraq; “la mancanza di sicurezza spinge le persone a fuggire” e fra la gente serpeggia un clima di “demoralizzazione, paura, sfiducia”. L’ausiliare di Baghdad aggiunge che “il governo non ha la forza per assicurare la pace”, la legge non viene rispettata e “i molti nemici esterni del Paese contribuiscono a complicare ancora di più il quadro”. “In Iraq vi è un grave problema politico e di interessi – spiega – che riguarda l’intera comunità internazionale. I poveri, la popolazione è chiusa in una trappola da cui non riesce a uscire”. Gli attentati all’indomani dell’accordo sulla legge elettorale, prosegue il prelato, sono la dimostrazione degli “interessi di partiti ed etnie” che perseguono la logica della violenza piuttosto che lo scontro politico. “Il mondo si allontana da Dio e va per conto suo – conclude mons. Warduni – e anche i cristiani sono deboli. Bisogna avere più ardore nella fede cristiana. Pregare per la pace”. (R.P.)







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