Il Papa a piazza di Spagna: la Madonna ci insegna ad aprirci all’azione di Dio
“Maria è la madre che ripete anche agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura,
Gesù ha vinto il male, l’ha vinto alla radice liberandoci dal suo dominio”. Così il
Papa questo pomeriggio durante il tradizionale atto di venerazione alla statua della
Immacolata in piazza di Spagna, a Roma. Presenti tra gli altri, il cardinale vicario
Agostino Vallini e il sindaco della città Gianni Alemanno. Il Servizio di Cecilia
Seppia
L’abbraccio dei fedeli ha accolto il Santo Padre anche quest’anno
nel cuore di Roma: in centinaia hanno sfidato la pioggia e il freddo, e si sono stretti
ieri attorno alla statua dell’immacolata, nel giorno di festa a lei dedicato. A loro
il Papa ha ricordato come la presenza di Maria dolce e rassicurante che veglia sulle
nostre vite, come sulla città intera, ci incoraggia ogni giorno a non avere paura
a non lasciarci sopraffare dal male, perché Cristo, Suo figlio, ha vinto il male. Quanto
abbiamo bisogno di questa bella notizia! Ogni giorno, infatti, attraverso i giornali,
la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci
alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci,
perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula.
Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. Per questo la città ha bisogno
di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia
sul peccato, e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili. Quindi
il Pontefice ha esortato tutti ad essere sempre attori e protagonisti ‘ a volgere
al bene i propri comportamenti, a non dimenticare quelle persone spesso invisibili
che popolano la città, sfruttate dai media solo per fare notizia, a resistere a quell’inquinamento
dello spirito che pur essendo meno visibile di quello dell’aria è altrettanto pericoloso
e devastante, ci rende cupi, tristi, indifferenti, soli. La
città, cari fratelli e sorelle, siamo tutti noi! Ciascuno contribuisce alla sua vita
e al suo clima morale, in bene o in male.La Madonna ci
insegna ad aprirci all’azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui: a
partire dal cuore. E a guardarli con misericordia, con amore, con tenerezza infinita,
specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati. Poi
il Papa ha voluto rendere omaggio pubblicamente a tutti coloro che in silenzio, non
a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare la legge evangelica dell’amore,
che manda avanti il mondo e che purtroppo raramente fanno notizia. Infine Benedetto
XVI ha voluto richiamare i romani a prestare l’orecchio alla voce dolcissima di Maria.
Il Suo appello all’amore, silenzioso e pressante –ha detto- non può non essere ascoltato,
solo così la città sarà più bella, più cristiana, più umana.
Il
testo integrale del discorso del Papa a piazza di Spagna:
Cari
fratelli e sorelle! Nel cuore delle città cristiane,
Maria costituisce una presenza dolce e rassicurante. Con il suo stile discreto dona
a tutti pace e speranza nei momenti lieti e tristi dell’esistenza. Nelle chiese, nelle
cappelle, sulle pareti dei palazzi: un dipinto, un mosaico, una statua ricorda la
presenza della Madre che veglia costantemente sui suoi figli. Anche qui, in Piazza
di Spagna, Maria è posta in alto, quasi a vegliare su Roma. Cosa
dice Maria alla città? Cosa ricorda a tutti con la sua presenza? Ricorda che “dove
abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia” (Rm 5,20) – come scrive l’apostolo Paolo.
Ella è la Madre Immacolata che ripete anche agli uomini del nostro tempo: non abbiate
paura, Gesù ha vinto il male; l’ha vinto alla radice, liberandoci dal suo dominio. Quanto
abbiamo bisogno di questa bella notizia! Ogni giorno, infatti, attraverso i giornali,
la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci
alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci,
perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula.
Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. Per questo la città ha bisogno
di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia
sul peccato, e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili. Nella
città vivono – o sopravvivono – persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima
pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e
l’immagine attirano l’attenzione. E’ un meccanismo perverso, al quale purtroppo si
stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà,
o con una falsa pietà. C’è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come
persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra,
e richiede il più grande rispetto. La città, cari
fratelli e sorelle, siamo tutti noi! Ciascuno contribuisce alla sua vita e al suo
clima morale, in bene o in male. Nel cuore di ognuno di noi passa il confine tra il
bene e il male e nessuno di noi deve sentirsi in diritto di giudicare gli altri, ma
piuttosto ciascuno deve sentire il dovere di migliorare se stesso! I mass media tendono
a farci sentire sempre “spettatori”, come se il male riguardasse solamente gli altri,
e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo tutti “attori” e, nel
male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri. Spesso
ci lamentiamo dell’inquinamento dell’aria, che in certi luoghi della città è irrespirabile.
E’ vero: ci vuole l’impegno di tutti per rendere più pulita la città. E tuttavia c’è
un altro inquinamento, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso. E’ l’inquinamento
dello spirito; è quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci
porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia… La città è fatta di volti,
ma purtroppo le dinamiche collettive possono farci smarrire la percezione della loro
profondità. Vediamo tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questi
corpi perdono l’anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili. Maria
Immacolata ci aiuta a riscoprire e difendere la profondità delle persone, perché in
lei vi è perfetta trasparenza dell’anima nel corpo. E’ la purezza in persona, nel
senso che spirito, anima e corpo sono in lei pienamente coerenti tra di loro e con
la volontà di Dio. La Madonna ci insegna ad aprirci all’azione di Dio, per guardare
gli altri come li guarda Lui: a partire dal cuore. E a guardarli con misericordia,
con amore, con tenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati.
“Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia”. Voglio
rendere omaggio pubblicamente a tutti coloro che in silenzio, non a parole ma con
i fatti, si sforzano di praticare questa legge evangelica dell’amore, che manda avanti
il mondo. Sono tanti, anche qui a Roma, e raramente fanno notizia. Uomini e donne
di ogni età, che hanno capito che non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma
vale di più rispondere al male con il bene. Questo cambia le cose; o meglio, cambia
le persone e, di conseguenza, migliora la società. Cari
amici Romani, e voi tutti che vivete in questa città! Mentre siamo affaccendati nelle
attività quotidiane, prestiamo orecchio alla voce di Maria. Ascoltiamo il suo appello
silenzioso ma pressante. Ella dice ad ognuno di noi: dove ha abbondato il peccato,
possa sovrabbondare la grazia, a partire proprio dal tuo cuore e dalla tua vita! E
la città sarà più bella, più cristiana, più umana. Grazie,
Madre Santa, di questo tuo messaggio di speranza. Grazie della tua silenziosa ma eloquente
presenza nel cuore della nostra città. Vergine Immacolata, Salus Populi Romani, prega
per noi!