Il vescovo di Arezzo: ogni cristiano sia profeta dell'Avvento
C’è un tempo propizio per far spazio a Cristo, l’unico che può veramente guarire le
nostre debolezze e consolarci con la Sua presenza. E’ l’Avvento, il tempo che ci prepara
al Natale, alla venuta del Signore. Ogni cristiano è chiamato a cercare e a trovare
Dio, ad essere profeta dell’Avvento. E’ quanto sottolinea, al microfono di Federico
Piana, il vescovo di Arezzo – Cortona – Sansepolcro, mons. Gualtiero Bassetti:
R. – E’ importante
proprio saper attendere il Signore perché oggi siamo a corto di speranza. E’ da poco
iniziato un nuovo millennio e tutto sommato la gente si sente più figlia del crepuscolo
che non profeta dell’Avvento. Oggi il cristiano non può essere un figlio del crepuscolo,
deve essere davvero un profeta dell’Avvento. E quindi per vivere con intensità questo
periodo, bisogna rientrare in noi stessi per ritrovare nella profondità il Signore.
La nostra vita è continuamente circondata dal rumore, perciò è particolarmente necessario
il silenzio. Soltanto con il silenzio è possibile arrivare al cuore e all’anima.
D.
– Come si può ottenere questo silenzio dell’anima per prepararsi alla venuta del Signore?
R.
– C’è anche un’ascesi da fare. Bisogna anche staccare, in certi momenti, i mezzi della
comunicazione per rientrare in noi stessi. Ma c’è anche un aspetto fecondo e positivo
del silenzio. Sant’Agostino diceva: “Si cerca Dio per trovarlo più dolcemente e si
trova per cercarlo ancora di più avidamente”. Proprio in questi giorni io dicevo ai
miei giovani: “Pensate a Dio: è di questo che abbiamo bisogno, pensare a Dio”. Pensare
a Lui anche nel traffico caotico, durante il lavoro, in casa. Se ci proviamo a farlo,
se provate a farlo, vedrete quanta serenità vi dà.
D.
– Può essere utile, in questo particolare momento, la preghiera ma anche la penitenza?
R.
– Sì. Anche se direi che il tempo penitenziale più proprio della purificazione è la
Quaresima. Ma certamente se il Signore viene noi dobbiamo andargli incontro, anche
purificando il nostro cuore, altrimenti è impossibile che possa avvenire l’incontro.
Andategli incontro con fede, come la Vergine Maria, andategli incontro con gioia,
con onestà, con rettitudine. Quindi bisogna anche recuperare questa rettitudine dei
nostri pensieri, del nostro modo di agire, nel rapporto con gli altri. Ecco, soprattutto
andare incontro al Signore con gioia, ma la purificazione del cuore, anche l’ascesi,
non costa quando c’è la ricerca e il desiderio appassionato di Lui. (Montaggio
a cura di Maria Brigini)