L’episcopato del Giappone dice no alla riforma della Costituzione sul riarmo
I vescovi del Giappone si schierano contro il progetto di emendamento dell'articolo
9 della Costituzione che vieta il riarmo del Paese. “Questo tema - ha affermato l'arcivescovo
di Nagasaki, mons. Joseph Mitsuaki Takami - è stato in questi ultimi anni riproposto
dai partiti di destra e dagli esponenti dell'ala nazionalista dell'ex maggioranza
liberal-democratica”. “Dopo le recenti elezioni – ha continuato il presule, citato
da "L’Osservatore Romano" - credo che l'attuale maggioranza di centro-sinistra, guidata
dal nuovo leader Yukio Hatoyama, non sia favorevole a emendare l'articolo 9; ritengo
inoltre che le attuali Forze armate siano più che sufficienti per adempiere al loro
compito di difendere il Giappone da un eventuale attacco esterno e che la rinuncia
di ricorrere alla guerra per risolvere i contrasti tra gli Stati, anch'essa sancita
nella Costituzione, sia quanto mai attuale”. Negli anni recenti, anche alcuni politici
giapponesi di tendenza moderata avevano proposto diverse volte l'ipotesi del riarmo
con la motivazione di volere rendere il Paese in grado di partecipare con una forza
militare adeguata alle missioni internazionali sotto l'egida delle Nazioni Unite.
Per l'arcivescovo Takami questa motivazione non può essere accettata: "Il nostro Paese
– spiega - ha già partecipato a diverse missioni internazionali inviando personale
militare con armamento leggero per procedere alla distribuzione di aiuti umanitari.
Ritengo, invece, che a una vera forza armata possono essere assegnati dei compiti
non compatibili con il nostro dettato costituzionale". Il tema dello sviluppo di relazioni
esclusivamente pacifiche con i Paesi vicini è stato tra l'altro proposto nel corso
del quindicesimo incontro annuale tra vescovi coreani e giapponesi avvenuto a Osaka
il 16 e 17 novembre scorso. (V.V.)