Il cardinale Ricard, vicepresidente Ccee, incontra il Patriarca di Mosca Kirill
“È urgente unire le nostre forze, assieme a tutti gli uomini di buona volontà, per
promuovere un umanesimo autentico, quello di cui la fede cristiana è portatrice”.
Queste le parole del cardinale Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux e vice-presidente
del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa (Ccee), durante un incontro, svoltosi
giovedì a Mosca, con il Patriarca di Mosca Kirill. Un incontro, riferisce "L'Osservatore
Romano", voluto fortemente da quest'ultimo, nel quale sono state sottolineate le ottime
relazioni fra la Chiesa cattolica francese e la Chiesa ortodossa russa e poste le
basi di una collaborazione di fronte alle nuove sfide del secolarismo, alle quali,
ha detto il Patriarca di Mosca, "bisogna rispondere insieme, poggiandoci sulla nostra
esperienza storica". Il cardinale Ricard guidava una delegazione della quale facevano
parte il vescovo di Autun, mons. Benoît Rivière, e il vescovo ausiliare di Bordeaux,
mons. Jacques Blaquart. Hanno partecipato alla riunione l'arcivescovo Hilarion, presidente
del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca,
padre Igor Vyzhanov, segretario alle relazioni intercristiane, e lo ieromonaco Alexandre
Siniakov, rettore del Seminario ortodosso russo in Francia. "Noi - ha detto il Patriarca
di Mosca - diamo una grandissima importanza allo sviluppo delle relazioni fraterne
tra la Chiesa cattolica in Francia e la Chiesa ortodossa russa". Kirill ha ricordato
lo storico evento della recente apertura, a Epinay-sous-Sénart, in Essonne, del primo
Seminario ortodosso russo in Francia che "permetterà non solo di formare dei sacerdoti
per le nostre comunità all'estero ma anche di arricchire le diocesi russe di persone
che, più di altre, conosceranno bene la vita religiosa e culturale in Europa occidentale
e la teologia della Chiesa cattolica". Il Patriarca – si legge su L’Osservatore Romano
- ha anche espresso la sua preoccupazione per gli immigrati dell'ex Unione Sovietica
in Europa occidentale sottolineando che "la Chiesa russa può aiutarli, anche nel processo
di integrazione nelle società locali". (V.V.)