Giornata per la liberazione dei Dalit: a New Delhi una marcia pacifica verso il
Parlamento
Il cambiamento del clima e le disastrose conseguenze sulle popolazioni più povere
del pianeta sono stati i temi della Giornata Internazionale dei Dalit celebrata a
New Delhi con una marcia pacifica verso il Parlamento. In un messaggio per l'occasione,
la Commissione episcopale indiana per le caste, le popolazioni tribali e le classi
discriminate, sottolinea che bisogna sradicare i pregiudizi alla base delle discriminazioni
e delle violenze contri i dalit. La comunità dei dalit - oltre 160 milioni di persone
in India - è all’ultimo gradino della rigida classificazione castale e ancora oggi
soffre pesanti discriminazioni, nonostante le politiche anti povertà e anti esclusione
sociale introdotte dal governo di centro sinistra guidato dal partito del Congresso
dell’italo-indiana Sonia Gandhi che lo scorso maggio ha ottenuto un secondo mandato
elettorale di cinque anni. La Confederazione nazionale dei Dalit, che conta oltre
mille organizzazioni sparse su tutto il territorio indiano, ha organizzato una “Marcia
per la Dignità”, con lo scopo di attirare l’attenzione sulla questione dei fuori casta
e di coloro che sono esclusi dal boom economico indiano degli ultimi anni. Poca o
quasi nulla è stata però la risonanza su stampa e televisione. A un giorno dall’apertura
del summit di Copenaghen, l’ambiente è stato il tema principale. Le popolazioni più
povere del Sud del mondo sono anche le più vulnerabili alle carestie e alle inondazioni
provocate dal surriscaldamento prodotto dall’inquinamento atmosferico. I dalit indiani
hanno invocato il rispetto di una “giustizia climatica” a Copenaghen che assicuri
i diritti delle nazioni più povere e l’impegno dei Paesi ricchi a trasferire tecnologie
pulite. Le celebrazioni sono continuate con una cerimonia al Parlamento della capitale
davanti alla statua di B.R Ambedkar, leader dei dalit indiani, in occasione dell’anniversario
della sua morte. (A cura di Maria Grazia Coggiola)