Colombia: un progetto per combattere il morbo di Chagas
Un piano per la diagnosi e il trattamento per le persone colpite dal morbo di Chagas
nel dipartimento di Arauca, nel nord-est della Colombia, è stato appena avviato da
"Medici Senza Frontiere" (Msf). La regione presenta il più alto tasso di questa infezione
in Colombia: si stima infatti che circa l’8% della popolazione sia contagiata. Tuttavia,
fino ad oggi, il trattamento nel Paese non era disponibile e molti malati non sanno
nemmeno di aver contratto il morbo dal momento che, per individuare la presenza del
Chagas in una persona, occorre una diagnosi specifica. Attraverso un servizio di cliniche
mobili, Msf garantisce visite mediche, sostegno psicologico e assistenza prenatale
soprattutto alla popolazione che vive in zone remote e senza accesso ai servizi sanitari.
Una volta confermata la malattia, il paziente è sottoposto a una visita medica iniziale
a cui fa seguito un trattamento della durata di due mesi. L’equipe di Msf periodicamente
effettua un controllo medico per monitorare possibili effetti collaterali o altre
difficoltà nel corso del trattamento. Il morbo di Chagas è endemico nella maggior
parte dei Paesi dell’America Latina. La trasmissione è anche possibile per via materno-infantile,
attraverso trasfusioni di sangue, trapianti di organi e alimenti contaminati. Le persone
colpite dal morbo di Chagas in Colombia, riferisce l’agenzia Fides, hanno poche alternative
di ricevere un trattamento e molte di esse moriranno nel silenzio totale. La lotta
contro il morbo si concentra oggi nel controllo del vettore della stessa, con programmi
di eradicazione dell’insetto che lo trasmette. Medici Senza Frontiere dal 1999 ha
offerto diagnosi e trattamento alle popolazioni colpite dal morbo in Honduras, Nicaragua,
Guatemala e Bolivia. (V.V.)