Al Museo di Hong Kong, la collezione dei ritrovamenti archeologici di padre Maglioni
Da alcune settimane, il Museo di storia di Hong Kong espone la collezione degli artefatti
archeologici di padre Raffaele Maglioni, missionario del Pontificio istituto missioni
estere (Pime). La mostra, dal titolo “L’archeologo pioniere. La collezione dei ritrovamenti
archeologici di padre Maglioni”, dedicata al sacerdote vissuto tra il 1891 e il 1953,
durerà fino all’1 febbraio 2010 e permetterà al pubblico di avere una comprensione
profonda dei primi lavori archeologici nella zona est del Guangdong, compresi Haifeng
e Wuhua (in Cina) e Hong Kong. Secondo gli esperti, il lavoro archeologico del sacerdote
italiano getta luce sulla vita dei cinesi nell’antichità e accresce la consapevolezza
delle civiltà preistoriche del sud della Cina. Ma soprattutto, mostra il contributo
del missionario al progresso della cultura e della scienza cinesi. “Gli archeologi
del Guangdong – dice Ray MK Ma, assistente e curatore del settore archeologia del
museo – sono pronti a visitare di nuovo i siti dei ritrovamenti. È importante condividere
con il pubblico quanto gli studiosi locali apprezzino i lavori di questo missionario
negli anni ‘30 e ’50”. Per padre Gianni Criveller, del Pime, è stupefacente vedere
quanta esplorazione archeologica il padre Maglioni abbia compiuto, oltre al suo impegno
pastorale nella parrocchia di Haifeng. “È un segno di amore e rispetto verso la civiltà
cinese – spiega all’agenzia AsiaNews -, per la cultura e il progresso nella conoscenza
della storia della Cina antica, e nel campo culturale e scientifico”. Padre Criveller
sottolinea che questa è la prima mostra dedicata al missionario-archeologo. La collezione
di padre Maglioni è stata donata al governo locale da mons. Lorenzo Bianchi, vescovo
di Hong Kong, nel 1955. Alcuni degli artefatti sono stati messi in mostra a Milano
negli anni scorsi. (V.V.)