Testamento biologico: i vescovi liguri esprimono rammarico per l’ufficio istituito
a Genova
Il Comune di Genova ha ottenuto il discutibile primato di istituire, dal 30 novembre
scorso, un ufficio per il testamento biologico. La Cei ligure ha manifestato rammarico
e preoccupazione per l'iniziativa. L'ufficio che l'amministrazione sotto la Lanterna
ha aperto da qualche giorno presso l'Ufficio anagrafe principale della città, dov'è
possibile sottoscrivere il testamento biologico, “è di dubbia legittimità e privo
di efficacia giuridica - scrivono i vescovi della regione - essendo la materia di
esclusiva competenza del legislatore nazionale”, mentre in Italia non esiste una legge
specifica sull'argomento. In un documento ufficiale della Conferenza episcopale della
Liguria, si esprimono rammarico e preoccupazione e si rileva come “non rispetti la
sensibilità di molti” e riduca il tema a “terreno di mero scontro ideologico”. Ma
- insistono i vescovi liguri presieduti dal cardinale aricvescovo di Genova, Angelo
Bagnasco - non rispetta neppure “valore e dignità intrinseca della vita”, mentre sarebbe
più auspicabile trovare capacità di vicinanza verso chi soffre. Pochi comunque i genovesi
che hanno aderito al testamento, anche se preoccupano diverse richieste di analoghe
iniziative presso altri Comuni liguri. (A cura di Dino Frambati)