Un percorso musicale fra chiese e palazzi del Seicento e del Settecento: iniziato
ieri a Roma, il Festival Barocco svela un’epoca e la sua produzione vocale e strumentale,
sacra e profana. Arianna Voto.
Un periodo
straordinariamente fecondo per la vita artistica della città, in cui convivono straordinari
autori come Kapsberger, Haendel, Scarlatti, Giovannelli, Corelli, Rossi, Lanciani:
lo ricostruisce il Festival Barocco, eseguendo la loro musica nei luoghi storici dove
fu composta. Il direttore artistico Michele Gasbarro:
“Roma
è la città barocca per eccellenza. Noi abbiamo grandi spazi, grandi palazzi, chiese
straordinarie, biblioteche storiche, che sono non soltanto cornice della musica, ma
anche le sedi originarie dove la musica è nata, soprattutto perché questa musica aveva
bisogno di caratteristiche acustiche molto particolari e ben precise. Le Messe policorali
nelle grandi chiese, che noi di anno in anno cerchiamo di rieseguire, erano strettamente
connesse con gli spazi di alcune tipiche chiese della Roma barocca”.
Il
Festival è diretta emanazione dell’Ensemble Vocale Festina Lente, nato nel 1992:
“Abbiamo
cercato in quegli anni di studiare un sistema veramente particolare, nuovo; abbiamo
cercato di interpretare il suono delle voci degli strumenti e questa io credo sia
stata la novità dell’ensemble Festina Lente”.
Novità ricercata anche
per gli interpreti in cartellone: Bob van Asperen al clavicembalo e all’organo, il
London Baroque con il soprano Emma Kirkby, L'Arte dell'Arco. Sabato 12 Dicembre l’Ensemble
Festina Lente eseguirà la “Messa a Tre cori” a 12 voci di Ruggero Giovannelli nella
Basilica di Sant'Apollinare, durante una celebrazione liturgica in latino officiata
dal Cardinale Jean Louis Touran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo
Interreligioso, e cardinale titolare della Basilica di Sant'Apollinare alle Terme
Neroniane-Alessandrine).
“Non abbiamo mai dimenticato questa grande,
stretta coesione con la musica sacra del tempo; abbiamo inteso questa idea di ripercorrere
le strade della musica all’interno delle celebrazioni liturgiche. Un motivo che sottolinea
non soltanto una ricerca di carattere storico, filologico, musicale; in questo caso
è assolutamente il ricreare i fasti delle celebrazioni barocche inserite però in un
contesto dove si uniscono elementi della vita del tempo, ma anche, soprattutto, il
pensiero religioso, che era strettamente connesso e legato a quelli che erano i principi
che ispiravano le musiche del tempo".