La parrocchia di Sant’Anna in Vaticano festeggia gli 80 anni con un concerto di solidarietà
Questa sera, alle 21.00, nell’ambito delle celebrazioni per l’80.mo anniversario di
fondazione, la parrocchia di Sant’Anna in Vaticano ospita un concerto di Natale e
solidarietà. Due i cori che si esibiranno: “La Rocca di Altavilla Vicentina” di Vicenza,
e “San Giacomo” di Loreo, in provincia di Rovigo. Ospite d’onore, alla serata presentata
da Pippo Baudo, sarà il soprano Daniela Dessì. Ma come è nata la parrocchia di Sant’Anna
e quali sono le sue attività pastorali? Tiziana Campisi lo ha chiesto al parroco,
padre Bruno Silvestrini:
R. –
L'attività della parrocchia ha vuto inizio con una realtà molto piccola, essendo stata
concessa nel 1929, dopo i Patti Lateranensi, da Papa Pio XI all’arciconfraternita
de’ Parafrenieri. E’ stata donata poi ai padri agostiniani ed è iniziata, piano piano,
una piccola storia che ha saputo dare nel tempo dei frutti di carità e di pastorale.
D.
– Chi sono i parrocchiani di Sant’Anna in Vaticano?
R.
– Tutti coloro che abitano all’interno delle mura del Vaticano, eccetto la Basilica
di San Pietro e la Canonica, che fanno parte di un’altra parrocchia, quella di San
Pietro, ed hanno quindi un altro parroco. Tutto intorno, tutta la Città del Vaticano
fa parte di questa grande realtà della parrocchia di Sant’Anna de’ Parafrenieri. Coloro
che vengono di più sono tutte le persone che abitano in Borgo Pio, ma poi vengono
in realtà da tutte le parti del mondo. Ci sono celebrazioni in molte lingue ed anche
matrimoni in tutte le lingue, perché molti fanno riferimento ai loro vescovi che si
trovano nei vari dicasteri. Si tratta di una parrocchia che ha un’attività che si
rivolge a tutte le persone che bussano alla porta, dai poveri alle persone che chiedono
di essere ascoltate, alle persone che hanno bisogno in qualche modo di aiuto, sia
esso morale, spirituale o psicologico.
D. – Quali
sono le attività pastorali della parrocchia?
R. –
Al di là della celebrazione eucaristica quotidiana con tanti monsignori e vescovi
che celebrano la Messa dalle 6.00 del mattino e per ogni mezz’ora nei giorni feriali,
la parrocchia si è organizzata a livello pastorale con dei gruppi e delle realtà di
volontariato. Abbiamo, ad esempio, il Gruppo dei Mercoledì culturali, nei quali ogni
settimana durante le conferenze si dà un volto cristiano anche al pensiero e alla
filosofia di questo mondo, al modo cioè di affrontare le situazioni più disparate.
Ci sono le Madri Cristiane che hanno il compito di introdurre nella famiglia la presenza
dell’amore di Dio, la presenza di un cammino per le mamme, per le nonne, per i papà.
C’è poi la Caritas con tutte le sue sfaccettature e quindi dall’aiuto ai poveri al
centro di ascolto. C’è poi un gruppo molto nutrito della Corale di Sant’Anna; abbiamo
ancora un Gruppo di incontro della Parola e l’ultimo gruppo che è nato è quello della
Preghiera del Giovedì.
D. – La parrocchia è retta
da una comunità agostiniana. Quale impronta hanno dato i religiosi agostiniani a questa
realtà?
R. – Sant’Agostino è l’uomo del cuore. Gli
agostiniani da sempre hanno cercato di dare con l’esempio della vita, con la preghiera,
con la carità e con la vita pastorale la nostra apertura alla semplicità dell’incontro.
Così come Sant’Agostino non si è più rifiutato di donare il suo amore, non ha più
riservato per se stesso un istante, gli agostiniani della parrocchia di Sant’Anna
sono sempre a disposizione di tutti, in tutte le ore e in ogni condizione.
D.
– La parrocchia di Sant’Anna celebra il suo 80.mo anniversario anche con un concerto
che vuole essere una iniziativa di solidarietà...
R.
– Sì, per i bambini dell’Apurimac che si trovano nelle Ande del Perù, a 3.500-4.000
metri di altezza. Alcune offerte che verranno date, saranno inviate all’Associazione
Apurimac che sta lavorando a Roma e in tutt’Italia per questi bambini delle Ande del
Perù. E’ una sensibilità e si apre il cuore all’amore di Cristo per diventare poi
fratelli che aiutano altri fratelli amati nel nome di Cristo.