Il Papa all’arcivescovo ortodosso Anastas: in Albania i cristiani hanno mantenuto
la fede a costo della vita. Rafforzare l'impegno ecumenico
Cattolici e ortodossi siano uniti nel testimoniare la propria fede: è l’esortazione
di Benedetto XVI nell’udienza di stamani, in Vaticano, all’arcivescovo Anastas, capo
del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa autocefala di Albania. Il Papa ha ricordato,
con ammirazione, l’esempio dei cristiani albanesi, che hanno mantenuto viva la propria
fede anche negli anni della repressione comunista, sottolineando che il cristianesimo
ha lasciato nella cultura albanese delle tracce indelebili. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
Le “fraterne
relazioni fra cattolici e ortodossi” in Albania offrono “ispirazione all’intero popolo
albanese, mostrando come sia possibile per i cristiani vivere in armonia”: è quanto
sottolineato da Benedetto XVI, che nel suo discorso all’arcivescovo ortodosso di Tirana,
Durazzo e tutta l’Albania ha innanzitutto reso omaggio alla testimonianza dei cristiani
negli anni del regime comunista.
"During the latter
half of the past century, the Christians in Albania..." “Durante la
seconda parte del secolo scorso – ha detto il Papa – i cristiani in Albania, sia ortodossi
che cattolici, vi hanno mantenuto viva la fede nonostante un regime ateo estremamente
repressivo ed ostile”. Come è ben noto, ha ricordato, “molti cristiani hanno crudelmente
pagato quella fede con la propria vita”. Quindi, ha elogiato l’attività missionaria
dell’arcivescovo Anastas, dopo la caduta del regime. In particolare, il Papa ha messo
l’accento sulla “ricostruzione dei luoghi di culto”, la “formazione del clero” e “l’opera
di catechesi che vengono ora permesse”. Un movimento di rinnovamento, ha detto il
Papa ad Anastas, “che Vostra Beatitudine ha giustamente descritto come 'risurrezione'”.
"Since
it acquired its freedom, the Orthodox Church of Albania..." “Da quando
ha ottenuto la libertà – ha poi osservato il Pontefice – la Chiesa Ortodossa di Albania
è stata in grado di partecipare con frutto al dialogo teologico internazionale cattolico-ortodosso”.
In questa luce, è stata la sua riflessione, “dovremmo sottolineare gli elementi di
fede che le nostre Chiese condividono” come anche “la comunione reale, anche se imperfetta,
che già condividiamo ed il comune desiderio, nonché gli sforzi di collaborazione,
di edificare su ciò che già esiste”. Il Papa ha così ricordato due iniziative importanti
in Albania: la fondazione della Società biblica interconfessionale e la creazione
del Comitato per le relazioni interconfessionali.
"These
are timely efforts to promote mutual understanding..." “Si tratta –
ha detto - di sforzi puntuali per promuovere la reciproca comprensione e la concreta
cooperazione, non solo fra cattolici e ortodossi, ma anche fra cristiani, musulmani
e bektashi”. Benedetto XVI ha assicurato che la Chiesa cattolica farà tutto il possibile
per "dare una comune testimonianza di fraternità e di pace, e di perseguire insieme"
agli ortodossi albanesi “un rinnovato impegno per l’unità delle nostre Chiese, in
obbedienza al comandamento nuovo del Signore”.
Dal
canto suo, l’arcivescovo Anastas ha definito l’evento di stamani di portata storica,
giacché per la prima volta una delegazione ufficiale della sua Chiesa ha potuto recarsi
in visita alla Chiesa di Roma, avendo "l'onore e la gioia" di incontrare il Papa.
Ha così sottolineato che il mondo di oggi ha bisogno di un riavvicinamento tra i cristiani.
Per questo, le iniziative del dialogo teologico mirate alla riconciliazione sono "un
dovere fondamentale" per tutti i leader delle Chiese.