2009-12-03 15:34:51

La Chiesa ricorda San Francesco Saverio, Patrono delle missioni


La Chiesa celebra oggi la memoria liturgica di San Francesco Saverio. Nato nel 1506 in Spagna, compagno di studi di Sant’Ignazio di Loyola, fu tra i fondatori della Compagnia di Gesù e missionario instancabile. Apostolo delle Indie e del Giappone, seppe adattare il messaggio evangelico alle culture locali e, secondo la tradizione, battezzò oltre 30 mila persone. Sulla figura e l’attualità di San Francesco Saverio, Alessandro Gisotti ha intervistato padre Mario Menin, presidente dello Csam, il Centro Saveriano di Animazione Missionaria: RealAudioMP3

R. – San Francesco Saverio è un Santo giovane: di fatti, è morto a 46 anni, consumato dalle fatiche della missione alle porte della Cina, per cui interpella molto i giovani in quanto giovane egli stesso. Giovane studente a Parigi, si infiamma per la causa missionaria incontrando Ignazio di Loyola, con il quale fa questo cammino di conversione al Vangelo e all’amore di Gesù Cristo.

 
D. – San Francesco Saverio è stato davvero un missionario straordinario. Pensiamo a quanto ha operato, a quanti frutti sono nati grazie a lui in Asia …

 
R. – Sì, la sua è un’esistenza sempre in viaggio tra mare e terra, ma sappiamo che i suoi viaggi non sono dettati da altro se non da questo desiderio di far giungere il Vangelo in tutto il mondo. Scoperto da lui come la cosa più bella della sua vita, San Francesco Saverio vuole condividere questo grande dono del Vangelo con tutti, soprattutto con i non cristiani, perché ritiene che la scoperta, la conoscenza del Vangelo poteva trasformare qualunque vita: non solo quella di un cristiano, come era lui, ma anche quella dei non cristiani.

 
D. – L’esempio di San Francesco Saverio è particolarmente vivo, sperimentato ogni giorno dai missionari saveriani anche in situazioni difficili: pensiamo, per esempio, alle ultime notizie che vengono dalla Repubblica Democratica del Congo …

 
R. – Senz’altro. Questi missionari che sono stati accusati ingiustamente, impropriamente di finanziare i movimenti di guerriglia, sono invece ispirati al carisma di Francesco Saverio di donare la loro vita per tutti, indistintamente. Si sono lasciati commuovere, questi missionari, dalla situazione di miseria delle persone che vivono rifugiate in alta montagna, per cui non c’è alcuna complicità con la guerriglia da una parte o dall’altra, ma solo solidarietà con i più poveri, quelli che non sono aiutati da nessuno, nemmeno dalle grandi organizzazioni internazionali. Il missionario che vive sul posto, che non fugge nemmeno nei tempi della guerra e che sacrifica la sua vita, secondo me incarna l’ideale di Francesco Saverio che dà tutto per gli altri.







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