Bonifica di mine anti-uomo: dalla Conferenza di Cartagena segni di speranza
Dipinti e sculture sui progressi realizzati in Cambogia per liberare il territorio
dalle mine sono i protagonisti dell’esposizione artistica “Impact”. La mostra è stata
allestita a Cartagena, in Colombia, dove è in corso la II Conferenza di revisione
del Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine anti-uomo. “Spero che il messaggio
degli artisti – ha detto alla Misna Prak Sokhonn, uno dei promotori dell’iniziativa
– contribuisca a riaffermare l’impegno per un mondo libero dall’impatto delle mine
e di altri ordigni”. Miguel Berneo, portavoce del “Mine action team” dell’Onu ha sottolineato
che la mostra testimonia i successi ottenuti per salvare vite umane grazie ad uno
sforzo congiunto della comunità internazionale e delle singole società. Oltre alla
Cambogia, anche il Nicaragua ha fatto registrare importanti passi avanti. E’ stata
completata, infatti, l’opera di bonifica in tutto il Paese. Attualmente tutto il Centroamerica
risulta libero dai micidiali ordigni. Durante la Conferenza a Cartagena si sono ricordate,
in particolare, due priorità: bonificare i territori minati e fermare la produzione
di mine. Firmato nel 1997 ed entrato in vigore nel 1999, al Trattato di Ottawa hanno
aderito 156 Paesi. All’appello mancano ancora, tra gli altri, Stati Uniti, Cina, Russia,
India e Pakistan. La Colombia, il Paese dove è in corso la II Conferenza Conferenza
di revisione del Trattato di Ottawa, è lo Stato con il più alto numero di vittime
al mondo a causa delle mine. (A.L.)