2009-12-03 15:40:37

Al cinema "A Christmas Carol" ispirato al Canto di Natale di Charles Dickens


Due nuove pellicole in cui un vecchio uomo scorbutico e avaro e un giovane astronauta solitario si confrontano con la loro coscienza e il loro futuro: Scrooge è il protagonista di 'A Christmas Carol', nuova, bellissima versione cinematografica della Disney che Robert Zemeckis ha tratto dal capolavoro di Dickens in uscita oggi sugli schermi italiani; domani invece nei cinema approda una delle più raffinate pellicole di fantascienza degli ultimi anni, 'Moon', con uno straordinario Sam Rockwell, unico protagonista, che nel silenzio siderale si interroga sul dolore, sulla solitudine e sulla morte. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Non tutte le lune sono uguali. C’è prima di tutto quella che risplende nella notte della vigilia di Natale e fa da sfondo ad una ridda di fantasmi che terrorizzano Scrooge, un vecchio iroso che ha in odio la gioia, la festa e tutta l’umanità. Il suo pensiero è stato solamente quello di accumulare soldi, nel corso di una tristissima vita, angariando tutti e pure se stesso. Ma sappiamo bene che cosa un cuore impaurito e una coscienza sporca possono produrre quando la morte si avvicina: così, Charles Dickens in sei settimane di assiduo lavoro nel lontano 1843, scrive uno dei racconti natalizi diventato un classico della letteratura, quel suo Canto di Natale che ha ispirato decine di pellicole e che trova ora una nuova veste, tecnologicamente avanzatissima, nel film di Robert Zemeckis girato in performance capture, ossia con gli attori che soltanto recitano in un ambiente spoglio e vengono poi inseriti nei set disegnati al computer, e in Real 3D, con la tridimensionalità che ormai fa vivere grandi emozioni.

 
Questa volta la vecchia Londra ammantata di neve e attraversata dai canti di Natale diventa protagonista suggestiva e tenebrosa che accoglie le paure notturne di Scrooge visitato dai tre Spiriti di Natale, quello del Passato, del Presente e del Futuro, che gli mostrano rispettivamente le occasioni perdute, le colpe di cui è responsabile e il terrore che lo aspetta. Jim Carey dà a questo personaggio tutta l’espressività possibile, mentre viaggia nel tempo e sui comignoli che fumano a mille nel cielo della città. Un film avvincente, fedele al libro e al suo autore, accompagnato anche da una splendida colonna sonora, sinfonica e natalizia, scritta da Alan Silvestri.

 
Mentre siderale è la musica di Clint Mansell che accompagna le giornate di un solitario astronauta, interpretato in modo straordinario da Sam Rockwell, sulla luna sfruttata per ricavarne energia. Il satellite non fa più da sfondo a una favola, ma è il luogo di una angosciosa scoperta. Si tratta di Moon, esordio al lungometraggio del britannico Duncan Jones, figlio di David Bowie. Su quella luna lontana e silenziosa, anche un computer dimostrerà pietà per quanto l’uomo è capace di fare e comprenderà il senso del dolore. Qui non c’è più un fantasma che porta Scrooge a convertirsi e a guardare con speranza il futuro; qui c’è un’umanità che nel futuro prossimo ha perso il suo valore e il suo senso e riesce a far del male anche a chi è stato soltanto creato per ragioni di comodo. Un lamento che si leva affinché nel Natale possiamo riconoscere in tempo i nostri possibili errori e i tanti pericoli che corriamo.







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