2009-12-02 15:25:26

Sri Lanka: gli sfollati tornano nella regione tamil ma l'area è infestata dalle mine


Nello Sri Lanka il governo ha autorizzato i profughi di etnia Tamil ad “uscire dai campi nel nord del Paese dove erano stati raccolti a maggio, alla fine del conflitto con l’Esercito di liberazione delle Tigri Tamil”. Si stima che siano oltre 136 mila le persone autorizzate a rientrare nelle loro case. Ma non mancano insidie e pericoli: l’arcivescovo di Colombo, mons. Malcom Ranjith, ha sottolineato, in particolare, che i profughi rischiano di restare gravemente feriti o di morire se non si procederà allo sminamento del territorio. “La comunità internazionale – ha aggiunto il presule le cui parole sono state riprese dall’agenzia Zenit – dovrebbe aiutare lo Sri Lanka a sminare l’area prima possibile e contribuire alla ricostruzione delle infrastrutture”. Dopo il conflitto, caratterizzato da abusi e gravi violazioni dei diritti umani, il governo di Colombo ha chiarito che la ricostruzione dovrà essere finanziata dalla solidarietà internazionale, senza alcuna ingerenza sul futuro assetto del Paese e sulla partecipazione delle minoranze. L’arcivescovo di Colombo ha anche chiesto un maggiore impegno per la riabilitazione di oltre 10 mila bambini soldato reclutati dai ribelli delle Tigri Tamil. Tutti i leader religiosi – ha infine affermato mons. Malcom Ranjith – dovrebbero unirsi per condannare la violenza e lavorare per la pace: “Ciò che devono fare è incoraggiare il governo dello Sri Lanka a trovare una soluzione politica”. (A.L.)







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