I vescovi di Burundi, Rwanda e Congo riflettono su pace e giustizia
Un’iniziativa congiunta per la pace, la giustizia e la riconciliazione nei Paesi dei
Grandi Laghi e un riconoscimento ai missionari martiri per l’opera svolta da decenni
in Burundi, Rwanda e Repubblica Democratica del Congo: sono questi i punti salienti
evocati durante la messa di apertura della celebrazione del cinquantenario delle Conferenze
episcopali nei tre Paesi africani e del ‘giubileo d’argento’ dell’Associazione delle
conferenze episcopali dell’Africa centrale (Aceac), creata nel 1984. Dopo la messa
di apertura, celebrata lunedì scorso nella parrocchia San Giuseppe di Kalamu a Kinshasa,
si è aperto un colloquio di tre giorni sul tema “autonomia e collaborazione tra le
Chiese dell’Aceac” all’Università cattolica di Kinshasa. L’obiettivo – riferisce la
Misna – è di valutare il livello di maturità delle Chiese della regione e mettere
a punto nuove forme di collaborazione per il futuro. Dopo una nascita difficile e
dolorosa, la Chiesa del Burundi è oggi “adulta, in forte crescita e molto attiva”,
ha detto mons. Venant Bacinoni, vescovo di Bururi, ricordando un percorso lungo 110
anni. I padri sinodali dei tre Paesi, rifletteranno, in particolare, sui modi di trasmettere
i ‘frutti’ del Sinodo sull’Africa tenutosi ad ottobre”. L’appuntamento è centrale
per tradurre in azioni le proposte formulate in Vaticano, in particolare in merito
alle questioni di pace, riconciliazione e giustizia che le Chiese dell’Africa centrale
devono affrontare. Domani 3 dicembre, giorno dell’anniversario della fondazione dell’Aceac,
verrà posta la prima pietra dell’Istituto panafricano per l’insegnamento della dottrina
sociale negli edifici dell’Università cattolica del Congo (Ucc) a Monte-Ngafula. Sabato,
infine, si svolgerà l'Assemblea Generale dell'Aceac. Dopo un processione, una messa
solenne nello stadio dei Martiri, il 7 dicembre, concluderà i lavori delle Chiese
dei Grandi Laghi. (A.L.)