165 ragazzi aprono a Copenaghen il Vertice Unicef sul clima
A meno di una settimana dalla conferenza sul clima di Copenaghen, nella capitale danese
si è aperto il Children’s Climate Forum, l’incontro ufficiale dei bambini e dei ragazzi
sul clima organizzato dall’Unicef. Durante il Forum 165 ragazzi, provenienti dai 44
Paesi più industrializzati del mondo, parteciperanno a sessioni preparatorie e a sessioni
negoziali per poi redigere una dichiarazione che sarà presentata al Presidente della
United Nations Climate Change Conference (COP15), il prossimo 4 dicembre. In particolare
i partecipanti discuteranno su come svolgere il loro ruolo di “giovani ambasciatori
del clima” a livello locale e nazionale una volta rientrati nei loro rispettivi Paesi.
Un gruppo ristretto di delegati parteciperà anche alla prima settimana del vertice
Onu sul clima per parlare con i negoziatori presenti. L’obiettivo, precisa l’Unicef
in una nota, è quello di dare voce ai bambini e ai ragazzi provenienti dai Paesi in
via di sviluppo e dai paesi industrializzati sul dibattito riguardante i cambiamenti
climatici e di avere l’opportunità di influenzare l’esito dell’importante accordo
che verrà siglato durante la Conferenza Onu sul Clima. L’agenzia Onu per l’infanzia
sottolinea che è la prima volta che i ragazzi provenienti dai Paesi industrializzati
e quelli provenienti dai Paesi “a rischio” si incontreranno faccia a faccia per discutere
l’impatto dei cambiamenti climatici sui bambini e i ragazzi e su come poter contribuire,
sia a livello locale che globale, alla lotta ai cambiamenti climatici. Un confronto
che appare ancora più significativo se si considera che gli effetti dei cambiamenti
climatici rappresentano una “pesante eredità” lasciata proprio all’infanzia di oggi.
Per questo motivo “i bambini e i ragazzi si trovano nella giusta posizione per poter
contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici da subito”. Infatti, afferma ancora
l’Unicef, bambini e adolescenti “si possono adattare più facilmente alle strategie
di lotta ai cambiamenti climatici nei paesi più a rischio e nei paesi industrializzati
e possono adottare velocemente stili di vita a basso impatto”. Per cui, conclude la
nota dell’Agenzia Onu, “è necessario che i bambini e i ragazzi abbiano l’occasione
di partecipare attivamente alle decisioni che vengono prese a livello locale, nazionale
e globale. (M.G.)