Il cardinale Kasper a Istanbul: il Vescovo di Roma è "servo dei servi di Dio"
Prosegue la visita della delegazione della Santa Sede ad Istanbul, in occasione delle
celebrazioni in onore della festa liturgica di Sant’Andrea, Patrono della Chiesa di
Costantinopoli: oggi parteciperà alle conversazioni bilaterali con i rappresentanti
del Patriarcato Ecumenico. Lydia O’Kane ha intervistato il capo della delegazione
vaticana, il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per
l’Unità dei Cristiani: R.
- Yesterday, we had the feast of St Andrew … Ieri abbiamo festeggiato Sant’Andrea
con una lunga liturgia ed un ricevimento. Ogni anno c’è un’ospitalità molto calorosa
che ci fa vedere come i nostri rapporti siano molto amichevoli. Non ci sono problemi
tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli, le relazioni sono eccellenti.
Il messaggio che il Santo Padre ha inviato per l’occasione è stato importante: una
lunga lettera in cui ha ricordato l’impegno al dialogo delle due parti, i colloqui
degli ultimi decenni per far avanzare il ristabilimento della piena comunione. Ha
affrontato la questione difficile e delicata del primato del Vescovo di Roma, che
non deve essere inteso in termini di potere, ma deve essere interpretato nel contesto
dell’ecclesiologia di comunione, nella dimensione del servizio dell’unità, nella verità
e nella carità. Il Vescovo di Roma è “servo dei servi di Dio”, secondo quanto afferma
San Gregorio Magno, e “presiede nella carità”, come ha detto Sant’Ignazio di Antiochia.
Ed il Papa spera si possa procedere in questa direzione. Viene anche ricordato il
contributo di Giovanni Paolo II con l’Enciclica Ut Unum Sint, dove il Papa ha invitato
a ricercare assieme, ispirati dal modello del primo millennio, le forme nel
quale il ministero del Vescovo di Roma possa svolgere un servizio di amore riconosciuto
da ognuno e da tutti. Il messaggio, per quello che ho potuto constatare, è
stato ben accolto.