Il cardinale Bagnasco: no ad un “uso strumentale della religione”
"Da qualunque parte venga, l'uso strumentale della religione è sempre qualcosa di
scorretto": ad affermarlo è l'arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza
episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, rispondendo ad una domanda dei giornalisti
in merito alla vicenda del referendum sull'edificazione di nuovi minareti che si è
svolto domenica in Svizzera. Il porporato – riferisce il Sir - è intervenuto ieri
sera a margine della presentazione del libro 'Benedetto XV, profeta di pace in un
mondo in crisi' che si è svolta presso il Museo diocesano di Genova. Parlando dell'opera
di Papa Benedetto XV, il cardinale ha rivolto un appello "a tutti gli uomini di buona
volontà a ricercare la pace”. E' urgente - ha affermato - "mettere in atto cammini
di riconciliazione, di collaborazione e quindi di pacificazione”. E' necessario, ha
aggiunto il cardinale, “percorrere cammini di pace, cammini di pace concreti e non
solamente dichiarati, ma operati, sia a livelli alti, nelle istituzioni internazionali,
sia anche a livelli ordinari, quotidiani". Infatti, ha proseguito il presidente della
Cei, “sappiamo che sarebbe un'illusione credere che i cammini della pace debbano essere
decisi e messi in atto solamente da chi ha responsabilità ad alto e ad altissimo livello".
Tali percorsi “sono necessari ma richiedono un ethos comune dei popoli” che devono
trovare attuazione sempre “nella vita quotidiana, dalla famiglia, al lavoro, alla
società civile nei suoi diversi aspetti”. Un ethos “ispirato, non alla conflittualità,
ma al superamento delle tensioni - ha spiegato - è la condizione necessaria affinché
i cammini di pace a livello alto ed internazionale possano avere un riscontro e possano
essere realizzabili”. “Altrimenti – ha concluso il cardinale Angelo Bagnasco - come
ben sappiamo diventa solamente una utopia difficilmente attuata ed attuabile”. (A.L.)