Giornata mondiale Aids: cattolici indiani in prima linea nella cura dei malati
Emarginazione, mancanza di cure mediche e discriminazione: in India l’Hiv colpisce
milioni di persone fra adulti e bambini. In occasione della Giornata mondiale contro
l’Aids, che si celebra oggi, la Chiesa cattolica indiana ribadisce il proprio impegno
nella lotta al virus. Quasi l’80% dei centri che si occupano di sieropositivi in India
– ricorda l’agenzia AsiaNews - è gestito dalla Chiesa cattolica, che ha fondato circa
140 istituti sparsi per il territorio. Ad oggi la Catholic Health Association of India
(Chai) ha formato circa 4 mila persone fra dottori e personale paramedico. Insieme
ai cinque ospedali universitari, la rete degli istituti cattolici si è sviluppata
anche nelle aree più sperdute, per garantire assistenza al maggior numero di persone.
Mons. Percival Fernandez, presidente dell’Accademia nazionale St. John di Scienze
mediche, sottolinea l’importanza di un approccio “umano” verso i malati, vittime in
molti casi di emarginazioni. “Vi sono episodi documentati – afferma – di bambini discriminati
nelle scuole. Invitiamo gli educatori a mostrare particolare attenzione ai più piccoli,
con un approccio all’insegna della compassione”. Pascoal Carvalho, membro della Pontificia
accademia per la vita, ricorda che “milioni di indiani e centinaia di migliaia di
bambini convivono con l’Aids e l’Hiv”. Anche se non vi sono dati certi, sarebbero
“più di un milione i bambini sotto i 15 anni in India che hanno perso uno o entrambi
i genitori” colpiti da Aids. “Il numero è in continua crescita”. I casi più drammatici
di discriminazione riguardano i figli di prostitute, dalits e bambini di strada. (A.L.)