2009-12-01 15:29:35

Forte appello di pace dei vescovi di Colombia, Ecuador e Venezuela


Continuare a lavorare per preparare la pace e la convivenza pacifica tra i popoli delle tre nazioni confinanti. E’ quanto hanno ribadito venerdì scorso a Bogotà i presidenti della Conferenze episcopali di Colombia, mons. Rubén Salazar Gómez, dell’Ecuador, mons. Antonio Arregui Yarza, e del Venezuela, mons. Ubaldo Santana Sequera. I presuli hanno rifiutato con fermezza recenti dichiarazioni da parte di esponenti politici che sembrerebbero accettare, quale sbocco ineluttabile, la guerra come metodo per risolvere alcune controversie. Mons. Rubén Salazar Gómez, arcivescovo di Barranquilla, parlando con i giornalisti ha sottolineato l’importanza di “essere sempre preparati per la pace e mai per lo scontro e la violenza”. “Certamente, ha precisato il presule, nessuno deve confondere quest’atteggiamento con una passività che consenta di essere offesi gratuitamente”. D’altra parte commentando il blocco commerciale venezuelano contro la Colombia, l’arcivescovo di Barranquilla, ha ricordato che questa “misura purtroppo colpisce gravemente le persone e le imprese che si trovano ad operare nelle regioni confinanti tra le due nazioni” e perciò ha espresso l’augurio che possa essere superata il più presto possibile. Mons. Antonio Arregui Yarza, arcivescovo di Guayaquil, ha toccato un altro tema molto delicato: la corsa agli armamenti. Su tale questione ha sostenuto che si tratta “di spese inutili e pericolose”. Sarebbe auspicabile - ha affermato - che il “denaro dei popoli fosse impiegato nelle scuole e negli ospedali”. Mons. Ubaldo Ramón Santana Sequera, arcivescovo di Maracaibo, ha rilevato che i vescovi del Venezuela in ogni momento lavorano per superare qualsiasi controversia o malinteso poiché si tratta di popoli fratelli e di chiese sorelle che condividono “lo stesso destino”. Il presule ha nuovamente rivolto un appello ai governanti affinché non dimentichino che in questo momento così delicato “occorrono saggezza e impegno in favore della cultura della pace”. Interpellato dai giornalisti sulla delicata situazione esistente in alcune zone di frontiera tra la Colombia e il Venezuela, l’arcivescovo di Maracaibo ha affermato infine che “è necessaria la massima vigilanza in queste zone per impedire che queste terre possano diventare santuari di gruppi armati irregolari”. (A cura di Luis Badilla)







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