Il cardinale Tauran: il dialogo interreligioso non è un’opzione ma una necessità
L’Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, è un esempio di società multi-culturale
in cui è possibile il dialogo fra le diverse fedi, perché “essere credenti” significa
al contempo possedere uno "spirito interreligioso”. È quanto ha affermato il cardinale
Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso,
in visita in questi giorni in Indonesia. “Creare un ponte per il dialogo non è un’opzione,
ma una necessità”, ha sottolineato il porporato incontrando Marie Elka Pangestu, Ministro
del commercio e il cardinale Julius Riyadi Darmaatmadja, arcivescovo di Jakarta. Il
cardinale Tauran ha visitato la moschea di Istiqlal a Jakarta, di fronte alla cattedrale
cattolica della capitale. A riceverlo c'era Kiai Hajj Syarifuddin Muhammad, imam della
moschea, il quale ha ricordato che “l’Istiqlal non è solo la casa dei musulmani, ma
di tutti i fedeli delle diverse religioni”. La moschea, aggiunge il leader religioso
musulmano, è un simbolo di “dialogo interreligioso” perché a costruirla è stato l’architetto
cristiano Frederich Silaban e mutua il proprio nome dalla parola araba che significa
“indipendenza”. Il cardinale Tauran – rende noto l’agenzia AsiaNews - ha ringraziato
l’imam per la calorosa accoglienza e ha manifestato parole di apprezzamento per l’atmosfera
di “amicizia”. “Sembra che non vi sia – ha commentato – una differenza tra i musulmani
indonesiani e i concittadini cristiani”. Dai musulmani, ha poi aggiunto il porporato,
i cristiani dovrebbero imparare la forte pratica di fede e la disciplina, come le
preghiere al mattino presto. (A.L.)