2009-11-30 14:56:53

Il cardinale Bagnasco: il cristianesimo “non ha mire di conquista o di egemonia”


“Il cristianesimo non ha mire di conquista o di egemonia, ma desidera solo servire l’uomo e il mondo sull’esempio e con le parole consolanti ed esigenti di Cristo”. A ribadirlo è stato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, che oggi verrà premiato a Pistoia in occasione della Giornata internazionale della pace organizzata dal Centro Studi Donati. “La via della Chiesa è Cristo”, ha detto il porporato durante l’omelia della messa celebrata ieri nella cattedrale di Pistoia. “E’ percorrendo la via di Cristo che la Chiesa percorre la via dell’uomo. Non la politica, l’economia, la finanza, la sociologia o peggio l’interesse o il potere; solo Cristo è la via della Chiesa e Cristo è la via dell’uomo”. E’ questa, secondo il presidente della Cei, “la via perché il difficile cammino della pace diventi realtà”. “La cristologia è la chiave e il fondamento di un’antropologia autentica”: l’antropologia cristiana – con i suoi valori universali – ha ispirato cultura e civiltà in tutte le epoche e in ogni luogo, fino ai confini del mondo”. La Chiesa – ha aggiunto il cardinale Angelo Bagnasco - è cattolica “non solo perché annuncia il Vangelo a tutti, ma perché rispetta e valorizza ogni cultura e la pone in dialogo positivo con le altre”. Immette nelle diversità sociali e culturali, nelle situazioni umane più diverse, “il filo d’oro del Vangelo”. “Il conferimento di questo premio – ha poi spiegato il porporato commentando il riconoscimento che gli viene assegnato oggi a Pistoia - va ben oltre la mia modesta persona: riconosce l’instancabile opera della Chiesa di ieri e di oggi per aprire strade e creare ponti, affinché gli uomini, i popoli e le nazioni si incontrino e si parlino, si riconoscano fratelli e, insieme, edifichino la civiltà della verità e dell’amore”. “Il Magistero di Benedetto XVI, la sua tenace e coraggiosa iniziativa di riconciliazione – ha concluso il porporato le cui parole sono state riprese dal Sir - sono noti a tutti. Sono un lavorio non conclamato ma umile e paziente”. (A.L.)







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