Colombia: Conferenza di revisione del Trattato di Ottawa sulle mine anti-persona
Una marcia di cinque chilometri per le strade della città colombiana di Cartagena
cui hanno partecipato superstiti all’esplosione di mine, cluster e altri ordigni,
ha aperto ieri i lavori della II Conferenza di revisione del Trattato di Ottawa per
la messa al bando delle mine anti-uomo. Fino al prossimo 4 dicembre – rende noto l’agenzia
Misna - i rappresentanti di oltre 150 Paesi faranno il punto sui progressi realizzati
contro le mine e nella bonifica di territori minati in aree un tempo teatro di conflitto.
“Il nostro obiettivo è di liberare il mondo dalle mine anti-persona”, ha detto la
presidente della conferenza, Susan Eckey, ambasciatrice della Norvegia in Colombia.
“Tutti gli Stati – ha aggiunto - dovrebbero sostenere questo obiettivo e aderire al
Trattato”. Parole rivolte in particolare ai 39 Paesi del pianeta che devono ancora
firmare, tra cui Stati Uniti, Russia, Cina, India e Pakistan; ai lavori, però, alcuni
di questi Paesi saranno presenti con propri osservatori. Washington per la prima volta
ha inviato una sua delegazione. “Nonostante i risultati raggiunti – ha poi aggiunto
l’ambasciatrice norvegese – sappiamo che questo non è ancora sufficiente”. “I sopravvissuti
all’esplosione di una mina dopo aver lottato per vivere sono costretti a lottare per
superare barriere fisiche, economiche, culturali e psicologiche”. Firmato nel 1997
ed entrato in vigore nel 1999, al Trattato di Ottawa hanno finora aderito 156 Paesi.
La Colombia, Stato che ospita la II Conferenza di revisione, è uno dei Paesi simbolo
della lotta alle mine, ma anche il primo al mondo per vittime da mina: nel solo 2009
sono 94 le persone che hanno perso la vita e 450 quelle rimaste ferite. (A.L.)