Ricordo e speranza di pace: editoriale di padre Lombardi
Sulle celebrazioni in Vaticano per il 25.mo del Trattato di Pace ed Amicizia tra Cile
e Argentina ascoltiamo l’editoriale di padre Federico Lombardi per Octava Dies,
il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:
Ringraziamento
per il dono della pace. Messaggio di fiducia nella possibilità di costruirla con il
dialogo paziente contro la sfiducia e la tentazione del ricorso alla forza. Un evento
quanto mai significativo e importante la visita in Vaticano dei Presidenti di Argentina
e Cile nel 25.mo della firma del Trattato di pace e amicizia fra i due Paesi grazie
alla mediazione della Santa Sede. “Dinanzi a qualsiasi controversia,
si deve sempre vincere lo sconforto e non dare mai per concluso il cammino del dialogo
paziente e del negoziato condotto con sapienza e prudenza per raggiungere una soluzione
giusta e degna con mezzi pacifici”. Così scriveva un anno fa Benedetto XVI ai due
Presidenti, nel 30.mo dell’inizio della delicata mediazione voluta da Giovanni Paolo
II quando Argentina e Cile si trovavano a un passo dal conflitto armato per la secolare
contesa sui territori australi. E il Papa osservava che il successo dei cinque lunghi
anni di trattative fu nel mondo “una gradevole e inaspettata sorpresa”, ma anche un
“esempio”. Se una volta è stato possibile, perché non lo deve
essere ancora? Certamente, si trattava di due Paesi a maggioranza cattolica, disponibili
ad accettare la mediazione della Santa Sede. Ma il messaggio era molto più generale:
“E’ stata una lezione pratica e convincente – diceva Giovanni Paolo II nel 1987 –
che gli uomini e le nazioni, se davvero lo vogliono, possono convivere in pace, facendo
prevalere la forza della ragione sulle ragioni della forza. E’ stata la conferma che
la storia non è retta da impulsi ciechi, ma che dipende piuttosto, nel suo divenire,
dalle decisioni giuste e responsabili adottate liberamente dagli uomini”. Continuiamo
dunque a costruire le vie del dialogo e della pace. Ce n’è, dappertutto, un bisogno
urgente e drammatico.