2009-11-28 15:51:39

Kisangani: concluso l'incontro per i formatori dei seminari


“Ho trovato una Chiesa viva, desiderosa di apportare il proprio contribuito alla promozione dell’uomo e allo sviluppo dell’area” dice all’agenzia Fides don Giuseppe Magrin, incaricato della formazione per la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che è appena rientrato da Kisangani, la più importante città del centro-nordorientale della Repubblica Democratica del Congo. Don Magrin ha partecipato al Seminario di formazione per i formatori dei seminari dell’Assemblea episcopale provinciale di Kisangani, che si è aperta il 18 novembre e si è conclusa ieri. Gli altri conferenzieri oltre a don Magrin, erano mons. Julien Andavo, vescovo di Isiro-Niangara e incaricato delle case di formazione della provincia ecclesiastica, mons. Jan Dumon, segretario della Pontificia Opera di San Pietro Apostolo e don Archange Kampi, della diocesi di Bunia e insegnante presso i Seminari maggiore e minore. Al seminario hanno partecipato 25 preti diocesani. “ I partecipanti al seminario erano particolarmente motivati, come dimostrato dal livello e dal numero delle domande da loro poste” dice don Magrin. Il sacerdote è rimasto particolarmente colpito “dal desiderio di miglioramento da parte degli abitanti di Kisangani, una città che convive ancora con le ferite dei violenti scontri del 1999 tra le truppe ugandesi e rwandesi per il controllo delle miniere d’oro che si trovano nelle sue vicinanze”. “I giovani in particolare desiderano studiare per avere migliori possibilità nella vita. Il governo intende potenziare la locale università e anche la Chiesa vuole dare il proprio contributo al miglioramento degli studi universitari” dice don Magrin. “La Chiesa locale, pur tra le carenze materiali, vuole proseguire con entusiasmo l’opera di evangelizzazione iniziata dai primi missionari, i Padri Bianchi. Furono loro, esperti del mondo islamico, a essere inviati in missione nell’allora Stanleyville, dove Henry Morton Stanley aveva avviato la costruzione della ferrovia con immigrati sudanesi, in gran parte musulmani. Per questo motivo Kisangani ospita oggi un’importante comunità musulmana” ricorda don Magrin. “I missionari hanno lavorato bene e la Chiesa e il clero locale sono il risultato dei semi sparsi da loro” conclude il sacerdote. (R.P.)







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