Colletta alimentare in Italia: fare la spesa anche per i più poveri
“Compra qualcosa in più per destinarlo a mense dei poveri, comunità e centri di accoglienza”.
E’ un invito a compiere un gesto concreto di condivisione quello lanciato oggi dalla
Fondazione Banco Alimentare e dalla Compagnia delle Opere in occasione della Giornata
della Colletta alimentare che si svolge in oltre 7.600 supermercati in tutta Italia.
Ma qual è il significato di questa iniziativa? Giuseppe Petrocelli lo ha chiesto
a mons. Mauro Inzoli, presidente della Fondazione Banco Alimentare.
R. – Un gesto
come questo è una risposta semplicissima, concreta, e soprattutto commossa di chi
guardando in faccia uomini e donne che soffrono non può restare indifferente.
D.
– E i nostri ascoltatori come possono contribuire?
R.
– Oggi, andando in qualunque supermercato d’Italia è facile riconoscere i volontari
del banco dalla pettorina che portano indosso che sono lì a invitare tutti a fare
la spesa non solo per la propria famiglia ma anche per coloro che non hanno la possibilità
di farla. Acquistare i prodotti per l’infanzia, l’olio, i legumi che sono i prodotti
che più difficilmente durante l’anno riusciamo a recuperare per i poveri del nostro
Paese.
D. – Abbiamo già dei dati sulla partecipazione?
R.
– Sicuramente il dato commovente è che in tutti i supermercati d’Italia sta accadendo
questo. Secondo, quest’anno rispetto all’anno scorso abbiamo un numero molto più alto
di volontari che sono davanti ai supermercati, sono più di 100 mila. L’anno scorso
quasi 5 milioni di italiani hanno fatto la spesa e io spero proprio che quest’oggi
questo numero sia superato.
D . –Ci racconta qualche
esempio concreto di questa iniziativa?
R. – Proprio
stamattina davanti a questo grande supermercato alla periferia di Milano ho visto
con i miei occhi un signore molto distinto. All’uscita di un grande supermercato aveva
un carrello strapieno e aveva in mano una busta. Io, guardando, ho pensato: "adesso
darà la busta e se ne andrà col suo carrello strapieno". Si è fermato e ha detto:
"il carrello è per voi". Poi - siccome quelli che erano lì erano stupiti - ha detto:
"non stupitevi perché quando io ero giovane e sono arrivato a Milano ero veramente
povero; so cos’è la povertà e adesso che posso permettermelo voglio aiutare anch’io
chi è povero, perché anch’io quando sono stato povero c’è stato qualcuno che mi ha
aiutato".