Africa: oltre mille ospedali e 5 mila cliniche della Chiesa per assistere i malati
di Aids
“La Chiesa è all’avanguardia nella lotta contro l’Aids in Africa, sia per quanto riguarda
la cura sia la prevenzione”, è quanto ha dichiarato all’agenzia Fides un portavoce
dell’African Jesuit Aids Network (Ajan), compiendo una panoramica sull’impegno della
Chiesa in Africa nella lotta contro il virus. Le sue vaste reti di ospedali, scuole,
parrocchie ed altri istituti – si legge nel documento inviato all'agenzia Fides -
si trovano in punti strategici per raggiungere le persone e le comunità maggiormente
afflitte dalla pandemia. La Chiesa arriva dove altri non possono, non c’è bisogno
di andare lì, in quanto si trovano già sul luogo. Per quanto riguarda il campo medico,
il contributo delle istituzioni ecclesiali in Africa è notevole. In questo continente,
le istituzioni cattoliche impegnate con i sieropositivi operano in oltre mille ospedali
e 5 mila cliniche. Ci sono inoltre 800 orfanotrofi per bambini malati di Aids. Secondo
le stime, le istituzioni cattoliche provvedono al 25% di tutti i trattamenti per l’Aids
nel mondo, il 40% in Africa, e riescono ad offrire servizi anche nelle zone più remote.
Né va trascurato il ruolo delle parrocchie nell’alleviare l’impatto di HIV e AIDS
sugli individui, le famiglie e le comunità. Oltre al ministero pastorale, che va dall’accompagnamento
individuale al sostegno e al conforto dei malati, un enorme lavoro viene svolto dalle
Piccole Comunità Cristiane (Sccs), un servizio riconosciuto della Chiesa in Africa.
Ogni settimana da 10 a 20 persone si incontrano per la lettura delle Scritture, condividono
la loro fede, pregano ognuno per le necessità dell’altro. Si recano in gruppo presso
le case degli ammalati per pregare o assisterli. In molte parrocchie sono in atto
progetti a favore dei sieropositivi, degli orfani e dei bambini più indifesi. Oltre
a prendersi cura dei malati di AIDS, la Chiesa investe molte energie per contenere
la diffusione della pandemia, incoraggiare i test, puntando ad una accurata informazione
su Hiv e Aids, sostenendo le persone a vivere in modo responsabile e sereno. La prevenzione
è una priorità: ad esempio, in Kenya, si contano circa 600 programmi diffusi attraverso
le rete ecclesiali di scuole e parrocchie. Circa il 45% dell’istruzione ufficiale
in Kenya è fornita dalla Chiesa. Una strategia di prevenzione tra i giovani, un processo
di cambiamento comportamentale conosciuto come Education for Life (Efl), è tipico
dell’approccio della Chiesa in Africa che enfatizza l’astinenza e la fedeltà, come
pietre miliari, ed è attuato in tutta l’Africa subsahariana. “L’Efl costituisce una
soluzione, invitando i partecipanti a discussioni libere, rafforza le persone a prendere
decisioni importanti,” ha detto suor Felicia Matola, delle Suore Missionarie Francescane
Africane, che utilizza il programma. “Notiamo che l’Efl cambia la gente a vivere in
meglio” ha aggiunto. (R.P.)