Nucleare: anche Cina e Russia con l'Aiea contro l'Iran
L'Agenzia internazionale per l’energia atomica (l’Aiea) ha approvato poche ore fa,
a Vienna, una risoluzione di "censura" contro Teheran per la mancata collaborazione
sul suo programma nucleare. Teheran viene condannata per aver tenuto segreta, fino
allo scorso ottobre, la costruzione di un nuovo impianto nucleare e per avere respinto
la recente offerta dell'Aiea di far arricchire all'estero il suo uranio. L’ambasciatore
iraniano all'Agenzia Onu, Ali Asghar Soltanieh, ha definito la condanna "un danno
al clima dei colloqui fra Teheran e l’Aiea sul programma nucleare iraniano". Il servizio
di Roberta Rizzo: L'Iran deve
sospendere i lavori di costruzione dell’impianto nucleare di Qom: dopo ore di attesa,
arriva la condanna ufficiale. Il Consiglio dei governatori dell'Agenzia Internazionale
per l'Energia Atomica (Aiea) ha votato poco fa una risoluzione di censura nei confronti
dell'Iran per aver costruito, in segreto, il sito per l'arricchimento dell'uranio,
nei pressi della città di Qom. La risoluzione, approvata a larga maggioranza (25 voti
a 3, con 6 astensioni) è la prima in quattro anni, da parte dell'organismo, in cui
siedono i rappresentanti di 35 Paesi e ha ricevuto l'inusuale appoggio di Russia e
Cina. Ma soprattutto è un chiaro messaggio dell'irritazione internazionale per il
comportamento tenuto dal regime di Teheran sul nucleare. L’Iran, infatti, aveva respinto
di recente anche l’ultima offerta negoziata dall’Aiea: quella di far arricchire all’estero
il suo uranio. Questa mattina, l’ambasciatore iraniano presso l’Agenzia Onu aveva
chiesto ai membri del Consiglio dell’Aiea di non votare una risoluzione di censura
contro Teheran. Per l'adozione della risoluzione bastava la semplice maggioranza dei
35 membri del consiglio dei governatori. Tre Paesi - Cuba, Venezuela, Malesia - hanno
votato contro e sei si sono astenuti. Il sì di Russia e Cina è un fatto nuovo: finora
i due membri con seggio permanente all'Onu si erano sempre mostrati riluttanti a condannare
l'Iran. Non è chiaro, però, se la mossa di Mosca e Pechino, sponsorizzata dalle sei
potenze mondiali, si tradurrà in un assenso automatico dei due Paesi a nuove sanzioni
Onu contro Teheran.