Benin: i vescovi chiedono ai fedeli di pregare per uscire dalla crisi socio-politica
In vista delle elezioni politiche del 2011 i vescovi del Benin chiedono ai fedeli
di “vegliare e pregare” perché il Paese esca dall’attuale crisi socio-politica. In
una dichiarazione pubblicata al termine della loro assemblea plenaria a Cotonou sul
quotidiano locale “L’Autre Quotidien” e ripresa dall’agenzia Apic, i presuli si dicono
preoccupati dal persistente clima di tensione che percorre la società beninese. Un
clima – ricordano - già denunciato un anno fa nel messaggio pastorale “Ripristinare
la fiducia e preservare la pace”, in cui avevano espresso la “speranza e l’auspicio”
di vederlo smorzato. “Con grande dolore” i vescovi ora constatano invece che “la situazione
non è affatto migliorata. Al contrario le posizioni dei diversi attori politici e
sociali si sono ulteriormente indurite e sono diventate più aggressive”. In più,
prosegue la dichiarazione, “gli intrighi e i calcoli” per “interessi particolari e
partigiani si moltiplicano con l’avvicinarsi del 2011, un anno cruciale che sembra
aprire la porta a tutti gli intrallazzi”. Di qui l’accorato appello a “pregare e a
vegliare” per il Paese: “Esortiamo con tutto il nostro cuore i fedeli, i movimenti
cattolici, le associazioni e i gruppi di preghiera, gli uomini e le donne di buona
volontà a partecipare a Messe mensili e ad impegnarsi in questa catena di solidarietà
spirituale pregando intensamente per il bene del Benin, la nostra Patria comune”.
I vescovi rilevano come in diverse occasioni in passato altre mobilitazioni di questo
genere abbiano “aiutato il Paese ad uscire da situazioni molto più angoscianti”. In
conclusione, i vescovi ribadiscono “la speranza di un futuro più radioso” per il
Benin. A questo scopo essi continueranno la loro riflessione e prossimamente pubblicheranno
una lettera pastorale sull’evolversi della situazione del Paese. (L.Z.)