Manuale di Sant'Egidio per i poveri: la crisi si abbatte sulle famiglie
Presentata oggi a Roma ‘Dove mangiare, dormire e lavarsi’, la guida stilata come ogni
anno dalla Comunità di Sant’Egidio con l’obiettivo di raccogliere gli indirizzi utili
per le persone in difficoltà. La cosiddetta ‘guida Michelin dei poveri’, giunta alla
20.ma edizione, è stata accompagnata dall’illustrazione di alcuni dati sui mutamenti
della povertà in Italia. Sentiamo qual è il quadro dal portavoce della Comunità di
Sant’Egidio, Mario Marazziti, al microfono di Eugenio Bonanata:
R. – Il quadro
che emerge quest’anno è un quadro di forte crisi sociale, di forte sofferenza, cioè
aumentano fortemente le famiglie normali di poveri, di persone che non ce la fanno,
che chiedono aiuto ad un centro come il nostro. Pensi che da un anno all’altro, dal
18 per cento sono salite al 38 per cento le richieste di aiuto d’emergenza finanziaria
per problemi di usura, per problemi di una malattia che non si sa come pagarne le
conseguenze, di uno sfratto esecutivo. E’ una fase in cui i poveri assoluti purtroppo
rimangono tali e i poveri normali aumentano e hanno due volti: il volto di un anziano,
un anziano solo che non ce la fa, e i volti di famiglie fragili. Poi c’è un fatto
inquietante: aumentano i giovani sotto i 25 anni che non studiano, non lavorano, non
cercano lavoro, non sanno come cercare lavoro. Questo è il dato più drammatico.
D.
– Questa, appunto, è anche la novità, se vogliamo, rispetto al passato...
R.
– La novità è che questo fenomeno, i giovani che non fanno nulla, sotto i 25 anni,
aumentano in tutta Europa, ma in Italia aumentano di più. E’ il segnale di una società
sbandata, è il segnale di una politica del lavoro difficile e, contemporaneamente,
l’altro aspetto è il segnale di una politica per la famiglia che non c’è, perché l’altra
faccia non sono solo i giovani, ma sono le famiglie numerose. Tra le famiglie numerose
il rischio di povertà aumenta del 100, 200, 300 per cento.
D.
– Un’ultima battuta sulla nazionalità dei poveri: da dove arrivano? Est europeo, Nord
Africa...
R. – Abbiamo parlato finora di poveri e
poveri italiani, i poveri non italiani cambiano. Le nazionalità oggi non sono tanto
dall’Est Europa, perché abbiamo un forte flusso nigeriano e poi di profughi che vengono
dai Paesi di guerra: Eritrea, Afghanistan e così via. Quindi, anche l’idea dell’invasione
dall’Est è un’idea moderatamente non vera. Il problema è che gli immigrati aumentano,
anche perché poche sono le cittadinanze italiane concesse a chi ne avrebbe diritto:
l’Italia è uno dei Paesi dove si concedono meno cittadinanze che negli altri Paesi.
Francia, Germania, Regno Unito al contrario hanno una politica anche di naturalizzazione.