Dai 60milioni di persone contagiate dal virus dell’Hiv, ora le ultime stime rese note
a Ginevra dall’Onu, lasciano sperare in un lieve calo di quest’epidemia dilagata a
livello mondiale. Dall’inizio del contagio, che si pensa abbia avuto origine nell'Africa
sub-sahariana, sono 25milioni le persone decedute; nel 2008 sono stati invece 2milioni
i decessi registrati a causa del virus dell’Hiv. Nel corso degli ultimi otto anni
le infezioni sono scese del 17%, l’ultimo Rapporto dell’Unaids (Programma congiunto
delle Nazioni Unite per l'Hiv/Aids) evidenzia infatti l’importanza dei programmi di
prevenzione che hanno contribuito al calo del contagio da Hiv. Come riportato dall’agenzia
Fides, i dati mostrano che sono in vita molti più sieropositivi rispetto a prima grazie
agli effetti della terapia antiretrovirale e alla crescita della popolazione. Anche
il numero dei decessi correlati all’Aids è calato del 10% rispetto agli ultimi cinque
anni perchè molte più persone hanno accesso alle cure. L’Unaids e l’Oms (Organizzazione
mondiale della Sanità) calcolano che nel 1996, da quando sono apparsi sul mercato
gli adeguati trattamenti per combattere l’epidemia, sono state salvate circa 2.9 milioni
di vite umane. Grazie alle terapie somministrate alle mamme sieropositive, dal 2001
sono stati prevenuti circa 200 mila nuovi contagi infantili. In Botswana, dove il
trattamento copre l’80% dei malati, le morti collegate all’Aids sono calate del 50%
rispetto agli ultimi cinque anni e il numero dei bambini orfani sta diminuendo grazie
al fatto che i genitori riescono a rimanere in vita più a lungo. Dal 2001, data della
ratifica della Dichiarazione di Impegno per l’Hiv/Aids delle Nazioni Unite, il numero
dei nuovi contagi nell’Africa sub-sahariana è diminuito di circa il 15%, 400 mila
casi in meno rispetto al 2008. Per quanto riguarda i dati epidemiologici in Italia,
è stato dimostrato che, negli ultimi quindici anni, la proporzione di donne malate
di Aids è andata progressivamente aumentando; si è passati, nel 1985, dal 16% di donne
colpite nel totale dei pazienti con Aids, al 25% nel 1999. Per ottimizzare i risultati
e migliorare le condizioni di vita dei 33.4 milioni di sieropositivi e dei milioni
di persone che fanno parte dei programmi di recupero, l’Unaids ha lanciato un social
network (www.aidsspace.org) aperto alla comunità e gratuito. L’obiettivo è quello
di allargare i network informali ed includere un numero maggiore di persone sieropositive
in grado di ottimizzare le risorse per una risposta più efficace all’Aids. (C.P.)